Accendendo una luce penserò ad un'anima profonda.
(come nel post per Alda, a maggior ragione per Gae)
LR .
Opinabile
è tutto ciò che scrivo, vedi tu se credermi o rendermi infelice...
venerdì 27 novembre 2009
martedì 24 novembre 2009
Auguri Pete Best
Anche se a fine giornata, auguri Pete!
Il quinto Beatle
Pete Best, 24 novembre 1941, oggi ancora vivo.
E' il quinto Beatle, insieme a: George Martin, Stuart Sutcliffe, Neil Aspinall, Billy Preston e Brian Epstein.
Lennon, nella famosa intervista del 1970 rilasciata a Rolling Stone ("John Lennon ricorda" di Jann S. Wenner), parlando dei Fab Four appena sciolti, si sbilanciò pesantemente contro chi pretendeva o rivendicava l'esistenza di un altro Beatle al di fuori di "favolosi quattro" (ma è anche vero che in quell'occasione rinnegò parecchie cose sui suoi The Beatles stessi...). Ma questa è un'altra storia.
Il batterista
Pete Best fu il primo batterista ufficiale dei The Beatles. Figlio della proprietaria di un club chiamato "The Casbah", da principio suonava con un gruppo dal nome di "The Blackjacks".
Nel 1960 i giovanissimi John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Stuart Sutcliffe erano già attivi nel panorama musicale del Mersey (Liverpool) con il loro gruppo il cui nome aveva già subito molti cambi, tra cui Quarry Men, Beetles, Long John & The Silver Beetles e Silver Beetles. Tuttavia erano una band di quattro chitarristi con un posto perennemente vacante alla batteria. Ma la fortuna volle girare a loro favore. Da lì a breve riuscirono a strappare ad Allan Williams, il loro manager, una scrittura per suonare ad Amburgo... a patto che si trovassero un batterista! Esibendosi nel club della signora Best e vedendo che il figlio possedeva una batteria tutta sua, il passo verso il completamento del gruppo fu naturale. Così iniziò il "mitico" periodo amburghese... era 17 agosto 1960 quando John, Paul, George, Stu e Pete si esibrono con un contratto a nome di "The Beatles".
La prima beatlesmania
Pete allora non era un grande batterista ed aveva un carattere decisamente riservato rispetto a quello degli altri membri del gruppo. Tuttavia piaceva molto alle ragazze. Fu Pete a contribuire largamente alla prima e genuina beatlesmania, quella di Liverpool. Spesso si dice che gli altri ne erano gelosi, ma altre fonti dimostrano il contrario dato che John, Paul e George sfruttavano il fascino di Pete per creare più seguito al loro gruppo. Quando i Beatles lasciarono Best, tra le fan di Liverpool vi fu una vera e propria insurrezione.
L'allontanamento
Fu nel 1962 quando, reduci dall'esperienza amburghese, John, Paul e George, non ritenendo la preparazione e il carattere riservato di Pete Best adguati ai Beatles, chiesero l'allontanamento di quest'ultimo in favore di Ringo Starr (sotto pressione del loro produttore discografico George Martin).
Allontanato Best, a Liverpool, i Beatles subirono un vero e proprio boicottaggio da parte delle loro fan della prima ora, le quali, durante le esibizioni, non riconobbero Ringo al posto del loro Pete.
Lo storico road manager dei Beatles, Neil Aspinall, grande amico di Pete, per un po' si rifiutò di maneggiare la strumentazione di Ringo.
Pete stesso ci rimase molto male, soprattutto per come fu congedato.
Poi pete si dedicò per un bel po' di tempo ad altre cose.
Passato come il "musicista più sfortunato della storia" di recente, a trent'anni di distanza dal suo licenziamento, è stato ripagato da parte degli attuali ex-Beatles con cifre da milioni di sterline, in seguito alla pubblicazione di brani inediti con Pete alla batteria.
Per saperne di più
Le due immagini di Pete Best presenti in questo post sono prese da: Wikipedia
LR.
Il quinto Beatle
Pete Best, 24 novembre 1941, oggi ancora vivo.
E' il quinto Beatle, insieme a: George Martin, Stuart Sutcliffe, Neil Aspinall, Billy Preston e Brian Epstein.
Lennon, nella famosa intervista del 1970 rilasciata a Rolling Stone ("John Lennon ricorda" di Jann S. Wenner), parlando dei Fab Four appena sciolti, si sbilanciò pesantemente contro chi pretendeva o rivendicava l'esistenza di un altro Beatle al di fuori di "favolosi quattro" (ma è anche vero che in quell'occasione rinnegò parecchie cose sui suoi The Beatles stessi...). Ma questa è un'altra storia.
Il batterista
Pete Best fu il primo batterista ufficiale dei The Beatles. Figlio della proprietaria di un club chiamato "The Casbah", da principio suonava con un gruppo dal nome di "The Blackjacks".
Nel 1960 i giovanissimi John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Stuart Sutcliffe erano già attivi nel panorama musicale del Mersey (Liverpool) con il loro gruppo il cui nome aveva già subito molti cambi, tra cui Quarry Men, Beetles, Long John & The Silver Beetles e Silver Beetles. Tuttavia erano una band di quattro chitarristi con un posto perennemente vacante alla batteria. Ma la fortuna volle girare a loro favore. Da lì a breve riuscirono a strappare ad Allan Williams, il loro manager, una scrittura per suonare ad Amburgo... a patto che si trovassero un batterista! Esibendosi nel club della signora Best e vedendo che il figlio possedeva una batteria tutta sua, il passo verso il completamento del gruppo fu naturale. Così iniziò il "mitico" periodo amburghese... era 17 agosto 1960 quando John, Paul, George, Stu e Pete si esibrono con un contratto a nome di "The Beatles".
La prima beatlesmania
Pete allora non era un grande batterista ed aveva un carattere decisamente riservato rispetto a quello degli altri membri del gruppo. Tuttavia piaceva molto alle ragazze. Fu Pete a contribuire largamente alla prima e genuina beatlesmania, quella di Liverpool. Spesso si dice che gli altri ne erano gelosi, ma altre fonti dimostrano il contrario dato che John, Paul e George sfruttavano il fascino di Pete per creare più seguito al loro gruppo. Quando i Beatles lasciarono Best, tra le fan di Liverpool vi fu una vera e propria insurrezione.
L'allontanamento
Fu nel 1962 quando, reduci dall'esperienza amburghese, John, Paul e George, non ritenendo la preparazione e il carattere riservato di Pete Best adguati ai Beatles, chiesero l'allontanamento di quest'ultimo in favore di Ringo Starr (sotto pressione del loro produttore discografico George Martin).
15 agosto 1962. La Parlophone (EMI) scrittura i Beatles e John, Paul e George chiedono a Brian Epstein di mandare via Pete Beste e di sostituirlo con RingoLe reazioni
Siamo stati dei vigliacchi, ma se glielo avessimo detto in faccia, a Pete, sarebbe stato peggio. Sarebbe probabilmente andata a finire a botte.
Da "Live! Un'autobiografia dal vivo"
Allontanato Best, a Liverpool, i Beatles subirono un vero e proprio boicottaggio da parte delle loro fan della prima ora, le quali, durante le esibizioni, non riconobbero Ringo al posto del loro Pete.
Lo storico road manager dei Beatles, Neil Aspinall, grande amico di Pete, per un po' si rifiutò di maneggiare la strumentazione di Ringo.
Pete stesso ci rimase molto male, soprattutto per come fu congedato.
Unfortunately, in circumstances still clouded in mysteryE poi?
Pete Best was dismissed from the group he had played with for over 2 years. The real reason was never given to Pete. The rest is legend...
Dal sito di Pete Best
Poi pete si dedicò per un bel po' di tempo ad altre cose.
Passato come il "musicista più sfortunato della storia" di recente, a trent'anni di distanza dal suo licenziamento, è stato ripagato da parte degli attuali ex-Beatles con cifre da milioni di sterline, in seguito alla pubblicazione di brani inediti con Pete alla batteria.
Per saperne di più
Le due immagini di Pete Best presenti in questo post sono prese da: Wikipedia
LR.
domenica 22 novembre 2009
Ti vorrei sollevare Elisa
Da un po' di tempo, dalle onde delle stazioni radiofoniche italiane più diffuse, si sente il nuovo singolo di Elisa, "Ti vorrei sollevare".
La collaborazione con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro è voluta fortemente dalla cantante, autrice stessa del testo: per come è strutturata ed arrangiata, "Ti vorrei sollevare" risulta un connubio perfetto tra gli stili dei due artisti.
Tornando all'argomento titolato in questo post, voglio aggiungere alcune considerazioni personali, prima di concedermi nuovamente l'ascolto, su questa traccia.
Concludendo, chiudo questa mia personale critica dando una promozione a pieni voti per questa canzone: al di là della sua commercialità e che resti comunque un po' troppo "urlata" per i miei gusti, sotto (e sopra) c'è sempre la splendida voce di Elisa (in questo caso supportata in maniera eccellente da Giuliano Sangiorgi): non ho mai nascosto il mio sbilanciamento verso quest'artista tutta italiana! (si veda, per esempio, osservazioni fatte nel post "La voce della Moffetta Dio-Ragno" di questo stesso blog!).
Siti vari che parlano di Elisa (fra i tanti!):
Elisa con quella straordinaria dote canora che possiede può fare e può permettersi qualsiasi canzone...
LR.
Elisa - dal video "Ti vorrei sollevare" - Wikipedia
La collaborazione con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro è voluta fortemente dalla cantante, autrice stessa del testo: per come è strutturata ed arrangiata, "Ti vorrei sollevare" risulta un connubio perfetto tra gli stili dei due artisti.
«Nella canzone – racconta Giuliano - si sentono due voci che necessitano una dell’altra, è l’incontro tra istinto e ragione, sentimenti che riflettono le nostre personalità e il nostro modo di avvicinarci alla musica»Il singolo è parte dell'album "Heart", un insieme di canzoni tra rock e pop nate dalla cantante giuliana di Monfalcone e il suo chitarrista (e compagno) Andrea Rigonat. Gli intenti del cd sono riportati un po' dapperttutto nella Rete (seguendo la fresca fresca onda promozionale, basta digitare Elisa nella casella di ricerca di Google e si ha solo l'imbarazzo della scelta per quanto riguarda i link dei risultati...). Qui, in particolare, segnalo due video che promuovono direttamente l'album: il primo riguarda il backstage dell'album, incluso nell'articolo "Ecco il backstage dell'album di Elisa" di Adnkronos; il secondo è una video-intervista rilasciato in esclusiva al Corriere Della Sera (qui).
Dall'articolo "Elisa: riparto con il mio nuovo disco" del Corriere Della Sera 06 novembre 2009
Tornando all'argomento titolato in questo post, voglio aggiungere alcune considerazioni personali, prima di concedermi nuovamente l'ascolto, su questa traccia.
- La canzone nel suo insieme è un ottimo prodotto commerciale, radiofonico e pop al punto giusto: ha un inizio dolce seguito da un crescendo che va subito in un "gridato" a due voci (canto e contro canto) per poi sfociare in un ritornello continuamente ripetuto - punto di forza e forse unico vero punto della canzone -; la è chiusura praticamente "a cappella" (già anticipata in un precedente "break") con lo stesso ritornello ri-cantato per la n e unesima volta.
- Il testo è bello (si può leggere per esempio qui).
La parte che mi piace di più è quando dicono:
vorrei viaggiare su ali di carta con te
Comunque sia, non è il senso delle parole che rende interessante questo testo, ma, piuttosto, il modo perfetto con cui la musicalità di queste si sposa con la melodia della canzone.
sapere inventare
sentire il vento che soffia
e non nasconderci se ci fa spostare
quando persi sotto tante stelle
ci chiediamo cosa siamo venuti a fare
- Il video è quel che ritengo la parte peggiore di questa canzone: porta firme importanti (ad esempio la regia è di Marco Ponti), ma a me dice molto poco e le inquadrature su questi paesaggi innevati "effettati" non aggiungono nessun valore particolare alla canzone. E' una canzone nata per la radio.
Ora provo a rivederlo, magari cambio idea...
Video inserito tramite tag rilasciato ufficialmente nel sito ufficiale di Elisa su YouTube
Concludendo, chiudo questa mia personale critica dando una promozione a pieni voti per questa canzone: al di là della sua commercialità e che resti comunque un po' troppo "urlata" per i miei gusti, sotto (e sopra) c'è sempre la splendida voce di Elisa (in questo caso supportata in maniera eccellente da Giuliano Sangiorgi): non ho mai nascosto il mio sbilanciamento verso quest'artista tutta italiana! (si veda, per esempio, osservazioni fatte nel post "La voce della Moffetta Dio-Ragno" di questo stesso blog!).
Siti vari che parlano di Elisa (fra i tanti!):
Elisa con quella straordinaria dote canora che possiede può fare e può permettersi qualsiasi canzone...
LR.
<track>Ti Vorrei Sollevare - Elisa</track>
martedì 17 novembre 2009
Il brevetto del mouse e la madre di tutte le demo
Solo ora, dopo ben 17 ore e 45 minuti dall'inizio di questa giornata, mi accorgo che sto usando, come ogni giorno, una periferica ormai fondamentale nei computer moderni: il mouse. Talmente fondamentale che sembra così ovvia da non farci più caso.
Eppure poco fa mi sono chiesto (probabilmente molto "paranoicamente"), quanti click ho fatto oggi? Chi lo sa, chi può dirlo. E chissà poi quanti click sono avvenuti dal momento della nascita di questo dispositivo? La paranoia continua, si va oltre l'impossibile.
Il mouse, il topo con la pallina, ora con il raggio ottico, è un dispositivo di puntamento che fa muovere il cursore sullo schermo la cui idea risale agli anni sessanta come frutto delle ricerche dell'inventore americano Douglas Engelbart e dell'ingeniere Bill English.
Engelbart gode di molta fama per aver partecipato, tra l'altro, allo sviluppo degli ipertesti e delle reti di computer e precorrendo i tempi con le sue idee che oggi si trovano nelle attuali GUI dei programmi applicativi su computer con sistemi operativi basati su interfaccia utente a finestra.
Il 17 novembre del 1970, oggi 39 anni fa, brevettò il mouse.
Ma erano due anni prima, il 9 dicembre 1968 per la precisione, quando, in poco più di un'ora, Engelbart rivoluzionò l'informatica dettando il futuro degli oltre vent'anni successivi presentando con una una demo (successivamente ribattezzata "la madre di tutte le demo") mouse, ippertesto e tanto altro.
Proverò a guardarla, così come era...cliccando sul video sottostante!
LR.
Eppure poco fa mi sono chiesto (probabilmente molto "paranoicamente"), quanti click ho fatto oggi? Chi lo sa, chi può dirlo. E chissà poi quanti click sono avvenuti dal momento della nascita di questo dispositivo? La paranoia continua, si va oltre l'impossibile.
Il mouse, il topo con la pallina, ora con il raggio ottico, è un dispositivo di puntamento che fa muovere il cursore sullo schermo la cui idea risale agli anni sessanta come frutto delle ricerche dell'inventore americano Douglas Engelbart e dell'ingeniere Bill English.
Douglas Engelbart da Wikipedia
Engelbart gode di molta fama per aver partecipato, tra l'altro, allo sviluppo degli ipertesti e delle reti di computer e precorrendo i tempi con le sue idee che oggi si trovano nelle attuali GUI dei programmi applicativi su computer con sistemi operativi basati su interfaccia utente a finestra.
Il 17 novembre del 1970, oggi 39 anni fa, brevettò il mouse.
First mouse da Wikipedia
Ma erano due anni prima, il 9 dicembre 1968 per la precisione, quando, in poco più di un'ora, Engelbart rivoluzionò l'informatica dettando il futuro degli oltre vent'anni successivi presentando con una una demo (successivamente ribattezzata "la madre di tutte le demo") mouse, ippertesto e tanto altro.
Proverò a guardarla, così come era...cliccando sul video sottostante!
LR.
lunedì 16 novembre 2009
Arthur C. Clarke Link by Link
In questi giorni sto leggendo La sentinella (ed altri capolavori) del grande maestro della fantascienza hard Arthur C. Clarke.
E' interessante, ma di questo ne parlerà il mio alter ego su anobii, a lettura ultimata.
Qui mi preoccupo di riportare alcuni link (impossibile riportarli tutti!) italiani e (taluni) inglesi che ho consultato per farmi un'idea sull'uomo-autore che sto affrontando (lo conoscevo già di fama , ma non oltre al fatto che era lo scrittore-sceneggiatore di 2001: Odissea nello Spazio di Stanley Kubrick).
La suddivisione dei link è categorica e non esprime nessun giudizio in particolare: ho cercato di fare una selezione obiettiva di ciò che ho visto sul Web. Solamente in questa "introduzione" mi permetto di sbilaciarmi accorandomi su un giudizio "unanime", che un po' tutti condividono, relativo al contributo letterario e scientifico che quest'uomo ha dato al nostro tempo: sicuramente resta un grande autore di fantascienza ed un autrevole "inventore spaziale". Per il resto, sul suo "lato oscuro", rimango perplesso, ma mi attengo alla cronaca.
Ma ora la link-rassegna... buon viaggio nella ragnatela digitale di Clarke!
Fotografia
Arthur C. Clarke nel 2001...
Biografie
1917-2008, britannico, autore di fantascienza, noto per il racconto La sentinella da cui Kubrick trasse ispirazione per 2001: Odissea nello Spazio; l'orbita geostazionaria della Terra è stata chiamata "Fascia di Clarke" in suo onore.
Da Wikipedia
Da MSN Encarta
Notizie sulle accuse
Ad ottant'anni Clarke non smette di stupire: il tabloid britannico Sunday Mirror rivela la sua passione per ragazzini "maturi" e la sua concezione sulla pedofilia. Tutta la comunità mondiale, scientifica e non, ne rimane sconvolta. Clarke è indignato.
Da Il Tirreno
Dal Corriere Della Sera
Da la Repubblica
Lo scandalo Clarke sembra scemare chiarendo definitivamente le posizioni dello scrittore. La comunità internazionale sembra poter tirare un sospiro di sollievo, anche se le perplessità rimangono.
Da http://www.futureshock-online.info
Copertina Libro edizioni NET
E' interessante, ma di questo ne parlerà il mio alter ego su anobii, a lettura ultimata.
Qui mi preoccupo di riportare alcuni link (impossibile riportarli tutti!) italiani e (taluni) inglesi che ho consultato per farmi un'idea sull'uomo-autore che sto affrontando (lo conoscevo già di fama , ma non oltre al fatto che era lo scrittore-sceneggiatore di 2001: Odissea nello Spazio di Stanley Kubrick).
La suddivisione dei link è categorica e non esprime nessun giudizio in particolare: ho cercato di fare una selezione obiettiva di ciò che ho visto sul Web. Solamente in questa "introduzione" mi permetto di sbilaciarmi accorandomi su un giudizio "unanime", che un po' tutti condividono, relativo al contributo letterario e scientifico che quest'uomo ha dato al nostro tempo: sicuramente resta un grande autore di fantascienza ed un autrevole "inventore spaziale". Per il resto, sul suo "lato oscuro", rimango perplesso, ma mi attengo alla cronaca.
Ma ora la link-rassegna... buon viaggio nella ragnatela digitale di Clarke!
Fotografia
Arthur C. Clarke nel 2001...
Da Wikipedia
Biografie
1917-2008, britannico, autore di fantascienza, noto per il racconto La sentinella da cui Kubrick trasse ispirazione per 2001: Odissea nello Spazio; l'orbita geostazionaria della Terra è stata chiamata "Fascia di Clarke" in suo onore.
Da Wikipedia
Da MSN Encarta
Notizie sulle accuse
Ad ottant'anni Clarke non smette di stupire: il tabloid britannico Sunday Mirror rivela la sua passione per ragazzini "maturi" e la sua concezione sulla pedofilia. Tutta la comunità mondiale, scientifica e non, ne rimane sconvolta. Clarke è indignato.
Da bnet.com
Da fantascienza.comDa Il Tirreno
Dal Corriere Della Sera
Da la Repubblica
- http://www.repubblica.it/online/cultura_scienze/clarke/clarke1/clarke1.html
- http://www.repubblica.it/online/cultura_scienze/clarke/clarke2/clarke2.html
Lo scandalo Clarke sembra scemare chiarendo definitivamente le posizioni dello scrittore. La comunità internazionale sembra poter tirare un sospiro di sollievo, anche se le perplessità rimangono.
Da http://www.futureshock-online.info
Dal Corriere Della Sera
Arthur C. Clarke ha fatto parlare di sé, non c'è ombra di dubbio. Ed anche molto.
LR.
P.S. Mia cura sarà (ogni tanto) riverificare la validità dei link.
Notizie sul decesso
9 marzo 2008,Colombo, Sri Lanka. Per una crisi cardio-respiratoria, all'età di novant'anni il grande maestro della hard science fiction muore lasciando al mondo più di ottanta romanzi e centinaia di racconti.
Da la Repubblica
Da Il Sole 24 Ore
Arthur C. Clarke ha fatto parlare di sé, non c'è ombra di dubbio. Ed anche molto.
- Liquida.it -http://www.liquida.it/arthur-clarke/
- The Arthur C. Clarke Fundation - http://www.clarkefoundation.org/index.htm (en)
- Arthur Clarke - Sequenza temporale - Google - http://www.google.it/search?q=arthur+clarke&hl=it&rlz=1C1RNCN_enIT336IT336&sa=X&tbo=p&tbs=tl:1&num=100&ei=IF0BS5PyDoec_Aaa_c2eCw&oi=timeline_navigation_bar&ct=timeline-navbar&cd=3&ved=0CBgQywEoBA
- Arthur C. Clarke su IMDb - http://www.imdb.com/name/nm0002009/ (en)
- fantascienza.com - http://www.fantascienza.com/magazine/cerca/?q=clarke&x=0&y=0
- Italians - Corriere della Sera - http://www.corriere.it/solferino/severgnini/05-01-02/03.spm
LR.
P.S. Mia cura sarà (ogni tanto) riverificare la validità dei link.
venerdì 13 novembre 2009
Google Docs come editor per post (su Blogger)
Heder: test
Abstract
Questo Post è un test per verificare se e come sia possibile sfruttare Google Docs per scrivere un post su Blogger.
Test
Il post è stato generato con il Word Processer di Google Docs , buttando a caso nel documento testi, immagini, tabelle, disegni, note, header e footer. Poi ho pubblicato questi come pagina Web, scegliendo l'opzione di inviarlo come post al mio Blog... ed ecco il risultato: questo Post stesso.
Nota: come accedere a Google Docs
La via più semplice per usufruire di Google Docs è quella di iscriversi ad iGoogle (è una "normale" iscrizione come quelle che avvengono per YouTubeo altre communities Web); a questo punto, accedendo con il proprio account, si può usufruire di una propria Home Page personale e personalizzabile (una volta avvenuto l'accesso, se non si è già su di essa si deve cliccare sul link "iGoogle" visibile in alto a dx...); nella Home Page personale è possibile inserire una serie di gadget già pronti: con la voce in alto a sinistra del banner della Home Page si deve aggiungere l'elemento "Google Docs" di Google (per far prima inserire "Google Docs" nella casella di ricerca dei gadget...).
Conclusioni
Come si può vedere dai risultati di questa pagina non è molto conveniente usare Google Docs in alternativa al proprio editor di post incluso in Blogger. Vi sono molti problemi di visulizzazione delle immagini (la formula - che probabilmente non si visualizza - e il disegno - che dovrebbe essere un triangolo - per esempio) e su altre cose (probabilmente la nota non funziona correttamente e la tabella non è formattata correttamente).
Le altre formattazioni di testo sembrano funzionare correttamente.
Nota: Google Docs Word Processor attualmente supporta i formati pagina principali (A4, Letter, etc.), ma non "personalizzabili" (importante considerazione per un blog a "colonna stretta", per esempio, come il mio...)
Da alcuni test ho evinto che:
- Se il documento esiste sul proprio Google Docs.
- "Io", in quanto proprietario - loggato a iGoogle, ovviamente - vedo tutto correttamente.
- "Il pubblico" vede correttamente solo se il documento è stato condiviso pubblicamente. - Se il documento non esiste più (l'ho cancellato, per esempio)
- Sia "Io" che "Il pubblico" abbiamo i problemi di cui sopra.
Altre parti "salienti" del post/documento...
Titolo (H1)
Formula:
Immagine:
Disegno:
Tabella:
TD 0.0 | TD 0.1 |
TD 1.0 | TD 1.1 |
Testo evidenziato e non
In evidenza bla bla bla!
bla bla bla
ble ble ble
bli bli bli
blo blo blo
blu blu blu
Sotto-titolo: yyyyy
Sopra-titolo: yyyyy
Commento (con nota):capsium -L R 11/13/09 11:43 AM1
Footer: test
Urla Del Silenzio - The Killing Fields - 1984
Voglio ricordare un bellissimo film...
I Presupposti
Cambogia, primi anni '70. La guerra nel Vietnam è formalmente conclusa con gli Accordi di pace di Parigi del 1973, stipulati tra Stati Uniti e Vietnam del Nord, ai quali non partecipano gli Khmer Rossi di Pol Pot, dando così di fatto una continuità al conflitto tra Cambogia ed America. In un clima di sbandamento totale, i Khmer Rossi arrivano al potere del loro paese occupando, nell'aprile del 1975, la capitale Phnom Penh. Tutti i diplomatici europei e statunitensi sono in fuga. E' l'inizio degli anni di terrore e morte del regime di Pol Pot che, attraverso l'attuazione di una propria ideologia di stampo “maomista”, compie un'epurazione dalla Cambogia e dai cambogiani di tutto ciò che è occidentale.
Il film
Il film "Urla Del Silenzio (The Killing Fields)" rivive proprio quegli anni attraverso la vicenda (tratta da una storia vera) del giornalista americano Sidney Schanberg (Sam Waterston) e il suo fotografo-guida cambogiano, nonché amico, Dith Pran (Haing S. Ngor). Nel giorno della presa di Phnom Penh da parte dei Khmer Rossi, i due saranno costretti a separarsi: Sidney rimpatrierà, cercando in tutti i modi di ottenere aiuti per il suo amico; Dith Pran proverà i campi di sterminio (the killing fields) di Pol Pot, dai quali riuscirà miracolosamente a fuggire.
Roland Joffé (Mission) nel 1984 firma la regia di questo suo primo lungometraggio, sceneggiato da Bruce Robinson (Benvolio nel film Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli) con la fotografia di Chris Menges (Mission) e musiche di Mike Oldfield. Il film vince svariati premi, tra cui 3 Oscar: miglior attore non protagonista (Haing S. Ngo); fotografia; montaggio (Jim Clark).
Per approfondimenti sulle schede filmografiche: c'è molto materiale in Internet; qui segnalo la scheda su Yahoo Movies.
Che cosa ne penso del film?
Drammatico, realistico, coinvolgente e fatto bene. Un film di Joffè che è semplicemente da vedere: una splendida vicenda di amicizia profonda immersa e vissuta nell'orribile tragedia di una guerra inutile e di un regime trai più disumani della storia moderna (quello dei Khmer Rossi). Niente effetti speciali particolari, ma una fotografia ed un montaggio che rendono tutto il senso del film. Il premio oscar a Haing S. Ngor è, forse, il più meritato. Gli attori non sono sempre all'altezza del "film", ma non per questo la loro bravura è da sminuire: la "storia" che il film denuncia è di proporzioni apocalittiche e, quindi, ardua da interpretare alla perfezione.
Mio voto: 10 (*****).
Chi era Dith Pran?
Sopravvissuto, reporter, attivista.... guarda qui.
Segnalo l'articolo "Cambogia, Addio al fotografo delle Urla del silenzio" di Vittorio Zucconi, apparso su la Repubblica, il 31 marzo del 2008 (in seguito alla morte di Dith Pran).
Chi è Sydney Schanberg?
Giornalista americano divenuto famoso come inviato nella guerra tra Stati Uniti e Cambogia... guarda qui.
L'espressione killing fields (campi di sterminio) è usata in primo luogo per indicare i siti in Cambogia dove avvennero massacri di massa sotto il regime di Pol Pot dal 1975 al 1979. Il termine è divenuto famoso grazie al film "The Killing Fields" di Roland Joffé, uscito nel 1984 e tradotto in italiano col titolo "Urla del silenzio". Il film mostra immagini di campi agricoli disseminati di teschi e ossa umane. L'espressione indica, con accezione più estesa, anche i campi di lavoro dove la maggior parte della popolazione cambogiana fu costretta ai lavori forzati, in condizioni durissime che causavano facilmente la morte per sfinimento o fame; inoltre, la minima ribellione o il minimo errore erano spesso puniti con la morte. Anche le prigioni, come la nota S-21 (sito di sterminio in quanto solo 7 dei 17.000 prigionieri sono sopravvissuti) oggi sede del Tuol Sleng Genocide Museum, sono spesso annoverate fra i "killing fields".
(wikipedia)
LR.
Locandina del DVD
I Presupposti
Cambogia, primi anni '70. La guerra nel Vietnam è formalmente conclusa con gli Accordi di pace di Parigi del 1973, stipulati tra Stati Uniti e Vietnam del Nord, ai quali non partecipano gli Khmer Rossi di Pol Pot, dando così di fatto una continuità al conflitto tra Cambogia ed America. In un clima di sbandamento totale, i Khmer Rossi arrivano al potere del loro paese occupando, nell'aprile del 1975, la capitale Phnom Penh. Tutti i diplomatici europei e statunitensi sono in fuga. E' l'inizio degli anni di terrore e morte del regime di Pol Pot che, attraverso l'attuazione di una propria ideologia di stampo “maomista”, compie un'epurazione dalla Cambogia e dai cambogiani di tutto ciò che è occidentale.
Il film
Il film "Urla Del Silenzio (The Killing Fields)" rivive proprio quegli anni attraverso la vicenda (tratta da una storia vera) del giornalista americano Sidney Schanberg (Sam Waterston) e il suo fotografo-guida cambogiano, nonché amico, Dith Pran (Haing S. Ngor). Nel giorno della presa di Phnom Penh da parte dei Khmer Rossi, i due saranno costretti a separarsi: Sidney rimpatrierà, cercando in tutti i modi di ottenere aiuti per il suo amico; Dith Pran proverà i campi di sterminio (the killing fields) di Pol Pot, dai quali riuscirà miracolosamente a fuggire.
Roland Joffé (Mission) nel 1984 firma la regia di questo suo primo lungometraggio, sceneggiato da Bruce Robinson (Benvolio nel film Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli) con la fotografia di Chris Menges (Mission) e musiche di Mike Oldfield. Il film vince svariati premi, tra cui 3 Oscar: miglior attore non protagonista (Haing S. Ngo); fotografia; montaggio (Jim Clark).
Per approfondimenti sulle schede filmografiche: c'è molto materiale in Internet; qui segnalo la scheda su Yahoo Movies.
Che cosa ne penso del film?
Drammatico, realistico, coinvolgente e fatto bene. Un film di Joffè che è semplicemente da vedere: una splendida vicenda di amicizia profonda immersa e vissuta nell'orribile tragedia di una guerra inutile e di un regime trai più disumani della storia moderna (quello dei Khmer Rossi). Niente effetti speciali particolari, ma una fotografia ed un montaggio che rendono tutto il senso del film. Il premio oscar a Haing S. Ngor è, forse, il più meritato. Gli attori non sono sempre all'altezza del "film", ma non per questo la loro bravura è da sminuire: la "storia" che il film denuncia è di proporzioni apocalittiche e, quindi, ardua da interpretare alla perfezione.
Mio voto: 10 (*****).
Chi era Dith Pran?
Sopravvissuto, reporter, attivista.... guarda qui.
Segnalo l'articolo "Cambogia, Addio al fotografo delle Urla del silenzio" di Vittorio Zucconi, apparso su la Repubblica, il 31 marzo del 2008 (in seguito alla morte di Dith Pran).
Chi è Sydney Schanberg?
Giornalista americano divenuto famoso come inviato nella guerra tra Stati Uniti e Cambogia... guarda qui.
L'espressione killing fields (campi di sterminio) è usata in primo luogo per indicare i siti in Cambogia dove avvennero massacri di massa sotto il regime di Pol Pot dal 1975 al 1979. Il termine è divenuto famoso grazie al film "The Killing Fields" di Roland Joffé, uscito nel 1984 e tradotto in italiano col titolo "Urla del silenzio". Il film mostra immagini di campi agricoli disseminati di teschi e ossa umane. L'espressione indica, con accezione più estesa, anche i campi di lavoro dove la maggior parte della popolazione cambogiana fu costretta ai lavori forzati, in condizioni durissime che causavano facilmente la morte per sfinimento o fame; inoltre, la minima ribellione o il minimo errore erano spesso puniti con la morte. Anche le prigioni, come la nota S-21 (sito di sterminio in quanto solo 7 dei 17.000 prigionieri sono sopravvissuti) oggi sede del Tuol Sleng Genocide Museum, sono spesso annoverate fra i "killing fields".
(wikipedia)
LR.
martedì 10 novembre 2009
Bruce Springsteen Live/1975-85 - accadde oggi...
Data di pubblicazione: 10 novembre 1986
Tipo album: live
Genere: Rock
Artista: Bruce Springsteen & The E Street Band.
Così questa raccolta mi affascinò, fin dalla copertina. Allora, adolescente in erba, non avevo neanche un soldo per permettermi di comprarla ed i miei genitori non mi avrebbero mai finanziato per l'acquisto. Nulla da rimproverare: loro non ci pensavano, io non chiedevo.
Mia cugina I., più grande ed indipendente di me, lo aveva: bello, di "cartone" duro, con Bruce e la sua Telecaster in primo piano su uno sfondo scuro ed una bella striscia di fari a terra; l'artista sul suo palco! E un giorno I. mi prestò i suoi dischi. Finalmente avevo Live/1975-85 tra le mani! La prima cosa che feci fu di correre subito a comprare delle cassette da 90 minuti (ottimo compromesso tra il buon "tiraggio" di quelle da 60 e il più difficoltoso di quelle da 120): TDK o Sony, non ricordo; le presi belle. Poi, dischi alla mano, puntina , "rec"... e via a magnetizzare quell'immensa carrellata live da 220 minuti circa!
Primo ascolto: era sicuramente il "Boss", quello che conobbi con Born In The U.S.A.; tuttavia, per come l'avevo identificata, la sua musica aveva una forma decisamente nuova e sorprendente: stavo scoprendo un'artista rock di ampio respiro. C'era molto di più di quello che fino a quel momento avevo appreso di lui. Sempre energico, ma anche dolce, folk e di una certa tradizione di cantautori americani. Stavo cominciando a conoscere Springsteen in tutte le sue sfaccettature, percorrendo la sua storia nel formato "narrativo" che più gli si addice: il live!
Dal punto di vista discografico fu una raccolta che ebbe parecchi intenti: colmare la mancata produzione di un album da studio (Springsteen era "in giro" per tour dall'uscita di Born In The U.S.A.); uscita di successi in prossimità del Natale; e via dicendo. Inoltre in quel periodo Bruce non se la passava tanto bene nella sua vita privata. La scaletta proposta, poi, per molti non aveva un filo conduttore ed una omogeneità concrete e fu confezionata piuttosto frettolosamente. Ma di tutto questo "monumentale" cofanetto quel che rimane, a mio avviso, sono i suoi due pregi fondamentali: contiene dei live bellissimi ed ha fatto conoscere al pubblico mondiale chi fosse quello Springsteen che conquistò tutte le classifiche a suon di energia rock (detto in modo becero: Born To Run lo fece conoscere in tutta l'America con echi più o meno forti in Europa, e non fu che il terzo album in studio; Born In The U.S.A., il suo settimo album in studio, lo consacrò al mondo intero).
Le tracce... le elenco? Assolutamente no: tanti siti già lo fanno ed anche egregiamente (Wikipedia o il sito uffciale di Springsteen, per esempio). In questa sede preferisco rivolgere un invito... che dire se non "ascoltiamole"...
Concludo adagiandomi sulla la prima traccia (che è anche la mia preferita di tutta la produzione del Boss)...
<track>Thunder Road</track>
LR.
lunedì 9 novembre 2009
Il ventennale della caduta del Muro di Berlino
Un po' tutte le testate giornalistiche di oggi, sul Web, hanno aperto con l'evento "estero" del giorno: il ventennale della caduta del Muro di Berlino.
Commemorazioni e grandi cerimonie dovute e volute per una pagina di storia che ha determinato la fine di tante cose: del comunismo sovietico, delle forti ostilità e "chiusure" derivate dalla Guerra Fredda e via dicendo. Da quel momento di liberazione, nato non per caso, non senza lasciarsi alle spalle sangue ed errori da parte di tutti i poteri forti in gioco, si sono avviate nuove economie e situazioni geo-politiche che arrivano a "fare sostanza" ai giorni nostri.
Grande "assente" Obama; la Merkel è in prima lienea, ovviamente, ma ricorda che l'unificazione della Germania è ancora "incompiuta", a causa dei grandi divari trai tenori di vita delle due ex Germanie (est e ovest); c'è chi ricorda come furono le reazioni del Partito Comunista Italiano, tra l'ansia dei "compagni" e la dichiarazione di Natta che affermò che così aveva "ha vinto Hitler" (da La Stampa); si abbatterà un muro simbolico di "tessere" di polistirolo; c'è un po' di tutto, insomma, nelle notizie mattutine del Web (Corriere Della Sera, la Repubblica, il Giornale, La Stampa, Il Mattino, Libero, L'Unità, etc.). Tuttavia resta il fatto che Berlino e la Germania voglia festeggiare la vittoria della Libertà.
Le analisi storico-sociali-politiche le lascio fare agli storici, ai sociologi, ai politologi ed agli esperti in questo settore. In questa sede mi limito solo ad apprendere. E per apprendere cose che ormai so, ma che voglio ancora capire, mi affido anche a Wikipedia: qui.
Dal punto di vista enciclopedico trovo la scheda interessante. Inoltre, leggendola, metto a fuoco una cosa che non avevo mai preso in considerazione se non dai freddi numeri conclamati dai notiziari: i tentativi di fuga, falliti e non, scavalcando il Muro. Raggelo perché nessuna notizia della vicenda mi ha mai fatto percepire così da vicino (per quanto ne possa esserlo) la sofferenza di quelle "reclusioni". In particolare mi soffermo sulla nota vicenda di Ida Siekmann: la prima morte, seguita da tante altre, per raggiungere i propri parenti appena al di là dall'altra parte del muro. Il muro era in costruzione: aveva 9 giorni di vita.
(Immagini tratte da Wikipedia a) e Wikipedia b) ).
Ritorniamo ad oggi.
Vediamo come tratta l'argomento la stampa cartacea italiana di oggi con le prime pagine di alcuni giornali:
Corriere Della Sera
la Repubblica
Il Mattino
Il Giornale Di Brescia
Il Messaggero
L'Unità
La Stampa
(fonte: Funize).
Ora vediamo come tratteranno la prima e la seconda serata le reti Tv principali italiane non a pagamento:
Rai 1
20:00 TG1
20:30 AFFARI TUOI
21:10 UN MEDICO IN FAMIGLIA
22:05 UN MEDICO IN FAMIGLIA
23:05 TG1
23:20 SPECIALE TG1
23:25 PORTA A PORTA
Rai 2
20:30 TG2
21:05 VOYAGERAI CONFINI DELLA CONOSCENZA
23:10 TG2
23:25 LA STORIA SIAMO NOI
Rai 3
20:00 BLOB
20:10 LE STORIE DI AGRODOLCE
20:35 UN POSTO AL SOLE
21:05 TG3
21:10 CHI L'HA VISTO?
23:10 REPLAY
Rete 4
20:30 WALKER TEXAS RANGER
21:10 JULIE LESCAUT
23:15 I BELLISSIMI DI RETE 4
23:20 ALIEN
Canale 5
20:00 TG5METEO 5
20:30 STRISCIA LA NOTIZIA
21:10 GRANDE FRATELLO 10
Italia 1
20:05 I SIMPSON
20:30 PRENDERE O LASCIARE
21:10 DE'JA' VUCORSA CONTRO IL TEMPO
23:40 DOMINO
La7
20:00 TG LA7
20:30 OTTO E MEZZO
21:35 MISERABILI
Mi aspetto che almeno tg, speciali e Porta a Porta, La storia siamo Noi ed Otto E Mezzo trattino del Muro. Comunque, per questo argomento, la grande assente è la prima serata.
Concludo: questa sera leggerò... un buon libro!
LR.
P.S. I link agli articoli ed alle prime pagine di gironale riportati oggi funzionano, ma non garantisco il funzionamento in futuro: dipende dai gestori dei siti stessi.
Commemorazioni e grandi cerimonie dovute e volute per una pagina di storia che ha determinato la fine di tante cose: del comunismo sovietico, delle forti ostilità e "chiusure" derivate dalla Guerra Fredda e via dicendo. Da quel momento di liberazione, nato non per caso, non senza lasciarsi alle spalle sangue ed errori da parte di tutti i poteri forti in gioco, si sono avviate nuove economie e situazioni geo-politiche che arrivano a "fare sostanza" ai giorni nostri.
Grande "assente" Obama; la Merkel è in prima lienea, ovviamente, ma ricorda che l'unificazione della Germania è ancora "incompiuta", a causa dei grandi divari trai tenori di vita delle due ex Germanie (est e ovest); c'è chi ricorda come furono le reazioni del Partito Comunista Italiano, tra l'ansia dei "compagni" e la dichiarazione di Natta che affermò che così aveva "ha vinto Hitler" (da La Stampa); si abbatterà un muro simbolico di "tessere" di polistirolo; c'è un po' di tutto, insomma, nelle notizie mattutine del Web (Corriere Della Sera, la Repubblica, il Giornale, La Stampa, Il Mattino, Libero, L'Unità, etc.). Tuttavia resta il fatto che Berlino e la Germania voglia festeggiare la vittoria della Libertà.
Le analisi storico-sociali-politiche le lascio fare agli storici, ai sociologi, ai politologi ed agli esperti in questo settore. In questa sede mi limito solo ad apprendere. E per apprendere cose che ormai so, ma che voglio ancora capire, mi affido anche a Wikipedia: qui.
Dal punto di vista enciclopedico trovo la scheda interessante. Inoltre, leggendola, metto a fuoco una cosa che non avevo mai preso in considerazione se non dai freddi numeri conclamati dai notiziari: i tentativi di fuga, falliti e non, scavalcando il Muro. Raggelo perché nessuna notizia della vicenda mi ha mai fatto percepire così da vicino (per quanto ne possa esserlo) la sofferenza di quelle "reclusioni". In particolare mi soffermo sulla nota vicenda di Ida Siekmann: la prima morte, seguita da tante altre, per raggiungere i propri parenti appena al di là dall'altra parte del muro. Il muro era in costruzione: aveva 9 giorni di vita.
(Immagini tratte da Wikipedia a) e Wikipedia b) ).
Ritorniamo ad oggi.
Vediamo come tratta l'argomento la stampa cartacea italiana di oggi con le prime pagine di alcuni giornali:
Corriere Della Sera
la Repubblica
Il Mattino
Il Giornale Di Brescia
Il Messaggero
L'Unità
La Stampa
(fonte: Funize).
Ora vediamo come tratteranno la prima e la seconda serata le reti Tv principali italiane non a pagamento:
Rai 1
20:00 TG1
20:30 AFFARI TUOI
21:10 UN MEDICO IN FAMIGLIA
22:05 UN MEDICO IN FAMIGLIA
23:05 TG1
23:20 SPECIALE TG1
23:25 PORTA A PORTA
Rai 2
20:30 TG2
21:05 VOYAGERAI CONFINI DELLA CONOSCENZA
23:10 TG2
23:25 LA STORIA SIAMO NOI
Rai 3
20:00 BLOB
20:10 LE STORIE DI AGRODOLCE
20:35 UN POSTO AL SOLE
21:05 TG3
21:10 CHI L'HA VISTO?
23:10 REPLAY
Rete 4
20:30 WALKER TEXAS RANGER
21:10 JULIE LESCAUT
23:15 I BELLISSIMI DI RETE 4
23:20 ALIEN
Canale 5
20:00 TG5METEO 5
20:30 STRISCIA LA NOTIZIA
21:10 GRANDE FRATELLO 10
Italia 1
20:05 I SIMPSON
20:30 PRENDERE O LASCIARE
21:10 DE'JA' VUCORSA CONTRO IL TEMPO
23:40 DOMINO
La7
20:00 TG LA7
20:30 OTTO E MEZZO
21:35 MISERABILI
Mi aspetto che almeno tg, speciali e Porta a Porta, La storia siamo Noi ed Otto E Mezzo trattino del Muro. Comunque, per questo argomento, la grande assente è la prima serata.
Concludo: questa sera leggerò... un buon libro!
LR.
P.S. I link agli articoli ed alle prime pagine di gironale riportati oggi funzionano, ma non garantisco il funzionamento in futuro: dipende dai gestori dei siti stessi.
domenica 8 novembre 2009
The Big Bing - Da Wired.it
Sul numero di Wired di novembre 2009, ho trovato interessante l'articolo "Il Big Bing!", su Lorenzo Thione, il "creatore" di Bing, il motore di ricerca per casa Microsoft che dovrebbe "battere" Google.
L'annuncio "bomba" su Bing, palesato nell'articolo (che è anche l'argomento di punta del numero della rivista, visto che Thione campeggia sulla copertina insieme alla scritta "FARE BING!") con il solito stile Wired, mi ha decisamente attratto. Ma ancora più avvincenti, a mio avviso, sono state le reazioni dei lettori in merito (disponibili sempre qui). Wired , sul suo blog, ovviamente risponde al fedele e critico pubblico con ulteriori delucidazioni (qui).
Il dibattito tra pubblico e articolista è sulla potenza dei due motori di ricerca nel "capire" al meglio le frasi "umane" immesse nella casella di ricerca, per dare risultati il più attendibili a ciò che si vuole trovare.
Prendendo degli esempi dai commenti stessi: come reagiscono i due motori di fronte ad una richiesta come "in una calda giornata di inverno chi ha ucciso kennedy?" (per l'italiano) o come "In a beautiful hot day who killed Kennedy?"? L'articolista nel blog si affretta subito a ribadire che attualmente Bing nella versione americana è l'unica che supporta la tecnologia Powerset sviluppata da Lorenzo Thione e compagni. Insomma, un buon intrattenimento informativo.
Google o Bing? E' ancora presto per decidere; fatto sta che per ora il primo sia un colosso inattaccabile... anche se Microsoft ...
LR.
The Big Bing
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da Wired
L'annuncio "bomba" su Bing, palesato nell'articolo (che è anche l'argomento di punta del numero della rivista, visto che Thione campeggia sulla copertina insieme alla scritta "FARE BING!") con il solito stile Wired, mi ha decisamente attratto. Ma ancora più avvincenti, a mio avviso, sono state le reazioni dei lettori in merito (disponibili sempre qui). Wired , sul suo blog, ovviamente risponde al fedele e critico pubblico con ulteriori delucidazioni (qui).
Il dibattito tra pubblico e articolista è sulla potenza dei due motori di ricerca nel "capire" al meglio le frasi "umane" immesse nella casella di ricerca, per dare risultati il più attendibili a ciò che si vuole trovare.
Prendendo degli esempi dai commenti stessi: come reagiscono i due motori di fronte ad una richiesta come "in una calda giornata di inverno chi ha ucciso kennedy?" (per l'italiano) o come "In a beautiful hot day who killed Kennedy?"? L'articolista nel blog si affretta subito a ribadire che attualmente Bing nella versione americana è l'unica che supporta la tecnologia Powerset sviluppata da Lorenzo Thione e compagni. Insomma, un buon intrattenimento informativo.
Google o Bing? E' ancora presto per decidere; fatto sta che per ora il primo sia un colosso inattaccabile... anche se Microsoft ...
LR.
The Big Bing
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sabato 7 novembre 2009
Blogging: consigli interessanti dalla Rete
In questo pomeriggio piovoso decido di dedicare un po' di tempo alla mia neo-attività di "blogger". Quindi sfrutto google, chiavi di ricerca del tipo "come fare", etc. per poi imbattermi in questo articolo, su TechNotizieNews:
Strategie per principianti – Come attirare più visitatori nel vostro blog!
By Valerio Villari
E' del 5 novembre del 2008 (quasi un anno fa) e contiene consigli utili, direttamente dall'esperienza dell'autore, su come affrontare l'attività di blogger, sia professionalmente sia amatorialmente. Dalla mia esperienza di "navigatore", credo che i contenuti dell'articolo siano ancora abbastanza attuali. E' scritto bene: è chiaro.
I consigli sono elargiti in maniera trasparente e toccano argomenti quali: Il fattore tempo, Il contenuto come principio, L’importanza dei links verso altri blog, Commentare in altri blog è determinante, Risposte alle domande, Importante mantenere il blog attualizzato, Promuovere gli RSS Feeds, Indicizzare il Blog, Ottimizzazione SEO, Comunicare in modo differente, Promozione Off-the-Line e Il virus della propagazione.
E non è tutto. Scopro che dal medesimo sito è possibile scaricare questo eBook di 67 pagine (licenza cc - creative commons):
Pur non essendo un "principiante" (lavoro da parecchi anni nel campo dello sviluppo, sia c/s sia Web) decido di scaricarlo e leggerlo come se fosse la prima volta che sento l'argomento: bisogna (cercare di) fare così per (tentare di) essere obiettivi. Lo trovo scorrevole: mi piace l'approccio semplice ed a domande e risposte. Non ti insegna come fare un Blog, ma raccoglie in maniera organica una serie di "consigli" per inquadrare l'approccio al proprio diario Web e le relative strategie di audience e monetizzazione. Gli argomenti sono quelli dell'articolo sopra citato (che ne è una sorta di sunto) più altri (interessante l'orientamento alle piattaforme di blogging... tra le quali WordPress e Blogger).
Insomma un'oretta di lettura spesa bene. Funzioneranno questi tips anche per il mio Blog? Non lo so, col tempo vedrò... per il momento mi sembra già abbastanza bello attingere dall'esperienza condivisa di una persona che blogga da tempo... per di più in maniera "legalmente gratuita"!
LR.
Strategie per principianti – Come attirare più visitatori nel vostro blog!
By Valerio Villari
E' del 5 novembre del 2008 (quasi un anno fa) e contiene consigli utili, direttamente dall'esperienza dell'autore, su come affrontare l'attività di blogger, sia professionalmente sia amatorialmente. Dalla mia esperienza di "navigatore", credo che i contenuti dell'articolo siano ancora abbastanza attuali. E' scritto bene: è chiaro.
I consigli sono elargiti in maniera trasparente e toccano argomenti quali: Il fattore tempo, Il contenuto come principio, L’importanza dei links verso altri blog, Commentare in altri blog è determinante, Risposte alle domande, Importante mantenere il blog attualizzato, Promuovere gli RSS Feeds, Indicizzare il Blog, Ottimizzazione SEO, Comunicare in modo differente, Promozione Off-the-Line e Il virus della propagazione.
E non è tutto. Scopro che dal medesimo sito è possibile scaricare questo eBook di 67 pagine (licenza cc - creative commons):
Blogging per principianti
By Valerio Villari
Pur non essendo un "principiante" (lavoro da parecchi anni nel campo dello sviluppo, sia c/s sia Web) decido di scaricarlo e leggerlo come se fosse la prima volta che sento l'argomento: bisogna (cercare di) fare così per (tentare di) essere obiettivi. Lo trovo scorrevole: mi piace l'approccio semplice ed a domande e risposte. Non ti insegna come fare un Blog, ma raccoglie in maniera organica una serie di "consigli" per inquadrare l'approccio al proprio diario Web e le relative strategie di audience e monetizzazione. Gli argomenti sono quelli dell'articolo sopra citato (che ne è una sorta di sunto) più altri (interessante l'orientamento alle piattaforme di blogging... tra le quali WordPress e Blogger).
Insomma un'oretta di lettura spesa bene. Funzioneranno questi tips anche per il mio Blog? Non lo so, col tempo vedrò... per il momento mi sembra già abbastanza bello attingere dall'esperienza condivisa di una persona che blogga da tempo... per di più in maniera "legalmente gratuita"!
LR.
mercoledì 4 novembre 2009
La Poetica Delle Immagini Di Kubrick
Questo fu un video realizzato appositamente per una rassegna sui film di Kubrick. Correva l'anno 2008, eravamo in tre: io, PJ e DM... bei ricordi, bella esperienza... a presto posts di resoconto!
Crystal Report 2008: aggiunta a runtime di campi per l'ordinamento.
Abstract
Questo mostra come sopperire ad una mancanza delle API di Crystal Reports 2008, ovvero come fare quando si vuole "comodamente" aggiungere dinamicamente dei campi di ordinamento in un report rpt.
Requisiti
Si assume che si abbiano minime basi di Crystal Reports e .NET.
Il codice riportato negli esempi è in VB.NET.
Il codice dei link di riferimento è in C#.
Esigenza
L'esigenza mi è nata quando ho dovuto fare una migrazione da un programma VB6, scritto per l'engine di Crystal Reports 8.5, ad una versione in VB.NET, per Crystal Reports 2008.
Problema
Sono profondamente cambiate molte cose nell'object model di Crystal Reports 2008 rispetto a quello di versione 8.5, ma non ne parlerò in questa sede: è un discorso troppo vasto; inoltre siti più mirati di questo possono essere più utili (tra gli italiani consiglio un giro su .net hell.it ). Qui mi basterà soltanto accennare al fatto che il modello di Crystal Reports 2008 oltre ad avere un comportamento diverso dal precedente 8.5 (i wrapper in .Net sui "vecchi" oggetti COM "ragionano" in modo differente dall'approcio 8.5) ha anche strane limitazioni: può darsi che sia la nuova filosofia del modello .NET nella reportistica; resta il fatto, comunque, che queste stranezze provochino impedimenti non banali nelle fasi di porting da un progetto per report Crystal pre-.NET ad uno per report Crystal e .NET.
Uno frai tanti casi può essere la non più supportata possibilità di aggiungere campi di ordinamento via programma (a runtime).
Con un minimo di ricerche e scopro che:
La via più "breve" è quella di fare ciò che il vecchio metodo Add faceva: se il designer 2008 lo fa (di aggiungere i campi di order by) lo posso fare anch'io; ma serve la Reflection (quel meccanismo che permette di recuperare metodi, attributi etc. da un'istanza, a prescindere dalla visibilità, etc.).
Questo articolo (dal sito DECOMPILER-VB .net) mi è stato di fondamentale aiuto. E' scritto da uno che sa "smanettare" ben bene. Nella spiegazione (in inglese) viene descritto e riportato a passo a passo il codice C#. Manca un passaggio (solo descritto, ma senza relativo codice): l'aggiunta del nostro campo; ma in sostanza è completo.
Quindi ho riscritto del codice VB.NET per crearmi il metodo che mi serviva.
Nel mio progetto ho implementato in un modulo la seguente funzione:
In pratica nei parametri passo il campo del report (presente nel report!) che voglio indicare come campo di ordinamento e lo aggiungo alla lista dei campi di ordinamento (SortFields) "wrappandolo" in un un'istanza di SortField (sarà questa ad essere effettivamente aggiunta alla collezione).
Conclusione
Missione compiuta. Ora nel mio programma posso scrivere qualche cosa come:
LR.
Questo mostra come sopperire ad una mancanza delle API di Crystal Reports 2008, ovvero come fare quando si vuole "comodamente" aggiungere dinamicamente dei campi di ordinamento in un report rpt.
Requisiti
Si assume che si abbiano minime basi di Crystal Reports e .NET.
Il codice riportato negli esempi è in VB.NET.
Il codice dei link di riferimento è in C#.
Esigenza
L'esigenza mi è nata quando ho dovuto fare una migrazione da un programma VB6, scritto per l'engine di Crystal Reports 8.5, ad una versione in VB.NET, per Crystal Reports 2008.
Problema
Sono profondamente cambiate molte cose nell'object model di Crystal Reports 2008 rispetto a quello di versione 8.5, ma non ne parlerò in questa sede: è un discorso troppo vasto; inoltre siti più mirati di questo possono essere più utili (tra gli italiani consiglio un giro su .net hell.it ). Qui mi basterà soltanto accennare al fatto che il modello di Crystal Reports 2008 oltre ad avere un comportamento diverso dal precedente 8.5 (i wrapper in .Net sui "vecchi" oggetti COM "ragionano" in modo differente dall'approcio 8.5) ha anche strane limitazioni: può darsi che sia la nuova filosofia del modello .NET nella reportistica; resta il fatto, comunque, che queste stranezze provochino impedimenti non banali nelle fasi di porting da un progetto per report Crystal pre-.NET ad uno per report Crystal e .NET.
Uno frai tanti casi può essere la non più supportata possibilità di aggiungere campi di ordinamento via programma (a runtime).
Con un minimo di ricerche e scopro che:
- Prima del supporto .NET il report manipolato dal programma poteva avere o meno i campi d'ordinamento. Con una banale istruzione delle API di Crystal Reports 8.5 ActiveX runtime si scrive (VB6):
report.RecordSortFields.Add(nome_campo, flag)
cioè: tramite l'istanza report (l'oggetto "wrapper" del mio rpt) recupero l'insieme dei campi di ordinamento (quelli per l'order by, per intendersi) e aggiungo ad essi la colonna che voglio (naturalmente deve esistere nelle tabelle dell'rpt, pena errore runtime), indicando il tipo di ordinamento (ASC o DESC). Per esempio:
report.RecordSortFields.Add("clienti.ragione_sociale", crAscendingOrder)
- Con la libreria per .NET e Crytal Reports 2008 (CrystalDecision.CrystalReports...) non posso fare la stessa cosa.
Dal Namespace CrystalDecisions.CrystalReports.Engine si ha la classe ReportDocumet, l'oggetto "wrapper" per l'rpt. L'object model prevede che ReportDocumet abbia in sè la definizione dati del report accessibile tramite l'oggetto DataDefinition. Un passo ancora ed è fatta: dalla definizione dei dati è possibile recuperare i campi di ordinamento tramite la collezione di SortField, SortFields appunto. Esempio di accesso alla collezione SortFields:
reportdoc.DataDefinition.SortFields
I SortField sono i campi di ordinamento che il progettista rpt ha introdotto nel report via designer: se il questi non ne ha messi, la collezione SortFields che ci ritroveremo a runtime sarà vuota. Quindi, un ciclo di for come il seguente, per esempio, non eseguirebbe nemmeno una istruzione all'interno del suo blocco:
For Each sf As SortField In reportdoc.DataDefinition.SortFields
' istruzioni
Next
Questo perché la collezione SortFields è in sola lettura.
Perché? Non lo so, mi mancano elementi per rispondere a questo quesito.
Su Internet ho trovato questa nota che forse può aiutare se non altro ad accettare tale realtà.
Come ovviare senza perdersi nei meandri di fix, articoli e varie? Con la Reflection.
La via più "breve" è quella di fare ciò che il vecchio metodo Add faceva: se il designer 2008 lo fa (di aggiungere i campi di order by) lo posso fare anch'io; ma serve la Reflection (quel meccanismo che permette di recuperare metodi, attributi etc. da un'istanza, a prescindere dalla visibilità, etc.).
Questo articolo (dal sito DECOMPILER-VB .net) mi è stato di fondamentale aiuto. E' scritto da uno che sa "smanettare" ben bene. Nella spiegazione (in inglese) viene descritto e riportato a passo a passo il codice C#. Manca un passaggio (solo descritto, ma senza relativo codice): l'aggiunta del nostro campo; ma in sostanza è completo.
Quindi ho riscritto del codice VB.NET per crearmi il metodo che mi serviva.
Nel mio progetto ho implementato in un modulo la seguente funzione:
Public Function AddSortFiled(ByRef reportdoc As ReportDocument, ByRef fd As FieldDefinition) As Boolean
Dim result As Boolean
Dim sfs As SortFields
Dim rassort As Object
Dim rassorts As Object
Dim rasfield As Object
Dim getrassorts As MethodInfo
Dim addsort As MethodInfo
Dim setsortfield As MethodInfo
Dim getrasfield As MethodInfo
Dim cirassort As ConstructorInfo
Dim rasassembly As Assembly
result = False
If Not reportdoc Is Nothing OrElse Not fd Is Nothing Then
sfs = reportdoc.DataDefinition.SortFields
getrassorts = sfs.GetType().GetMethod("get_RasSorts", BindingFlags.NonPublic Or BindingFlags.Instance)
rassorts = getrassorts.Invoke(sfs, System.Type.EmptyTypes)
addsort = rassorts.GetType().GetMethod("Add")
rasassembly = getrassorts.ReturnType.Assembly
cirassort = rasassembly.GetType("CrystalDecisions.ReportAppServer.DataDefModel.SortClass").GetConstructor(BindingFlags.Public Or BindingFlags.Instance, Nothing, System.Type.EmptyTypes, Nothing)
rassort = cirassort.Invoke(System.Type.EmptyTypes)
setsortfield = rassort.GetType().GetMethod("set_SortField", BindingFlags.Public Or BindingFlags.Instance)
getrasfield = fd.GetType().GetMethod("get_RasField", BindingFlags.NonPublic Or BindingFlags.Instance)
rasfield = getrasfield.Invoke(fd, System.Type.EmptyTypes)
setsortfield.Invoke(rassort, New Object() {rasfield})
addsort.Invoke(rassorts, New Object() {rassort})
result = True
End If
Return result
End Function
Dim result As Boolean
Dim sfs As SortFields
Dim rassort As Object
Dim rassorts As Object
Dim rasfield As Object
Dim getrassorts As MethodInfo
Dim addsort As MethodInfo
Dim setsortfield As MethodInfo
Dim getrasfield As MethodInfo
Dim cirassort As ConstructorInfo
Dim rasassembly As Assembly
result = False
If Not reportdoc Is Nothing OrElse Not fd Is Nothing Then
sfs = reportdoc.DataDefinition.SortFields
getrassorts = sfs.GetType().GetMethod("get_RasSorts", BindingFlags.NonPublic Or BindingFlags.Instance)
rassorts = getrassorts.Invoke(sfs, System.Type.EmptyTypes)
addsort = rassorts.GetType().GetMethod("Add")
rasassembly = getrassorts.ReturnType.Assembly
cirassort = rasassembly.GetType("CrystalDecisions.ReportAppServer.DataDefModel.SortClass").GetConstructor(BindingFlags.Public Or BindingFlags.Instance, Nothing, System.Type.EmptyTypes, Nothing)
rassort = cirassort.Invoke(System.Type.EmptyTypes)
setsortfield = rassort.GetType().GetMethod("set_SortField", BindingFlags.Public Or BindingFlags.Instance)
getrasfield = fd.GetType().GetMethod("get_RasField", BindingFlags.NonPublic Or BindingFlags.Instance)
rasfield = getrasfield.Invoke(fd, System.Type.EmptyTypes)
setsortfield.Invoke(rassort, New Object() {rasfield})
addsort.Invoke(rassorts, New Object() {rassort})
result = True
End If
Return result
End Function
In pratica nei parametri passo il campo del report (presente nel report!) che voglio indicare come campo di ordinamento e lo aggiungo alla lista dei campi di ordinamento (SortFields) "wrappandolo" in un un'istanza di SortField (sarà questa ad essere effettivamente aggiunta alla collezione).
Conclusione
Missione compiuta. Ora nel mio programma posso scrivere qualche cosa come:
...
Dim lastindex As Integer
Dim t As String
Dim c As String
Dim f As DatabaseFieldDefinition
Dim sf As SortField
...
' Campo da inserire nell'ordinamento
t = "tabella"
c = "campo"
' Recupero campo dalla tabella
f = reportdoc.Database.Tables.Item(t).Fields.Item(c)
' Tentativo di inserimento nella lista dei campi di ordinamento
If AddSortFiled(reportdoc, f) Then
' istruzioni per il setting del nuovo campo:
' ora lo posso fare perché è presente in SortFields
' (è l'ultimo inserito)
lastindex = reportdoc.DataDefinition.SortFields.Count - 1
sf = reportdoc.DataDefinition.SortFields.Item(lastindex)
' Per esmpio in ASC
sf.SortDirection = CrystalDecisions.Shared.SortDirection.AscendingOrder
sf.Field = f
Else
' istruzioni insuccesso
End If
...
For Each sf In reportdoc.DataDefinition.SortFields
' istruzioni
Next
...
Dim lastindex As Integer
Dim t As String
Dim c As String
Dim f As DatabaseFieldDefinition
Dim sf As SortField
...
' Campo da inserire nell'ordinamento
t = "tabella"
c = "campo"
' Recupero campo dalla tabella
f = reportdoc.Database.Tables.Item(t).Fields.Item(c)
' Tentativo di inserimento nella lista dei campi di ordinamento
If AddSortFiled(reportdoc, f) Then
' istruzioni per il setting del nuovo campo:
' ora lo posso fare perché è presente in SortFields
' (è l'ultimo inserito)
lastindex = reportdoc.DataDefinition.SortFields.Count - 1
sf = reportdoc.DataDefinition.SortFields.Item(lastindex)
' Per esmpio in ASC
sf.SortDirection = CrystalDecisions.Shared.SortDirection.AscendingOrder
sf.Field = f
Else
' istruzioni insuccesso
End If
...
For Each sf In reportdoc.DataDefinition.SortFields
' istruzioni
Next
...
LR.
La voce della Moffetta Dio-Ragno
Ritorno annunciato con una raccolta dei loro successi e qualche inedito... ma non voglio parlare di questo: il Web è pieno di articoli, link e varie sul il ritorno degli Skunk Anansie. Links a riguardo? Google, oppure You Tube, con chiave di ricerca Skunk Anansie ... e buona divertimento!
Tuttavia qualche parola (sicuramente di troppo) su Because Of You la voglio sprecare: un po' di Muse e un ripescaggio (anche autoreferenziale) da quella giungla metal sviluppatasi nei '90 (chiamiamola genericamente alternative metal per far prima) per confezionare un prodotto commerciale di sicuro impatto. Mettiamoci anche una vena "dark" (intesa proprio come "colore", non come genere musicale) e l'aggressività di Skin con il supporto energico degli altri "CAM" ed ecco di nuovo in auge gli Skunk Anansie.
Si dica quello che si vuole, ma per me Because Of You è proprio bella. Tuttavia la mia "bella" non è d'accordo... abbiamo grosse divergenze nei nostri gusti musicali.
Skin mi sorprende sempre. Ha una voce straordinaria: sa gridare; sa graffiare; sa "saltellare"; sa accarezzare. Sa cantare. Non apprezzo fino in fondo le sue produzioni (sia come solista sia come Skunk Anansie), tuttavia la cito sempre nella mia classifica delle voci femminili contemporanee. Lei insieme ad Elisa e Alicia Keys.
Puzzola (o varietà di cannabis?) Dio-ragno ed una pantera, ovvero Skunk Anansie con l'inquietante Skin: Because Of You sempre al massimo volume sulla mia autoradio! Avvertiti gli eventuali passeggeri!
LR.
<track>Because Of You</track>
lunedì 2 novembre 2009
Addio Alda (semi-spleen nel giorno dei morti...)
Piove. Leggera e fredda è questa pioggia. La radio mi rallegra un po' questa mattina. Non è un brutto giorno, o meglio: fa freddo e piove! Ma, in fondo, è pur sempre autunno; è pur sempre il due di novembre e non si può pretendere altro. Quindi il cielo grigio e questa voglia di letto e coperte ci stanno.
Il fine settimana - oggi è lunedì - è stato tranquillo. Ieri era persino una splendida giornata. "Week-end piovoso", urlavano le previsioni, eppure... domenica pomeriggio, passeggiando per il centro, ho addirittura tolto il giubbotto! D'accordo, sono stato un po' azzardato, ma riporto questo fatto per dire che il sole, seppur ormai con poco spazio nella giornata, batteva ancora e si faceva onore. Oggi, invece, sembra autunno. Già, è vero: lo è.
Il lunotto anteriore dell'auto ora è completamente bagnato. Lo speaker, intanto, annuncia l'evento del giorno che riflette un fatto di ieri: Alda Merini è morta. Aumento la velocità dei tergicristalli. Adesso vedo bene, ma avrei tanto voluto non sentire.
Ancora. Il conduttore manda in onda una poesia di Alda recitata da lei stessa, forse un pezzo di repertorio di una sua rappresentazione pubblica: è una poesia d'amore di una donna per un uomo; di quella donna sola, stravagante, che ha saputo tanto amare la luce della vita.
Ho sempre rubato versi alla Merini: in libreria, mentre cercavo altri libri e ne prendevo uno suo in mano, per leggerne una o al massimo due sue poesie; da qualche fotocopia; ascoltando qualche fonte audio. Tuttavia sempre poco, molto poco alla volta, perché la lettura o l'ascolto di ogni sua composizione è la scoperta di un'anima intera... e ti riempie...
La trasmissione continua con qualche aneddoto sulla poetessa, poi via con una canzone. Spengo in tempo la radio. Fra poco comincerò a lavorare e questo spleen d'autunno scemerà tra i tic tac delle tastiere, il caffè con i colleghi e la solita routine.
Accendendo una luce penserò ad un'anima profonda.
LR.
P.S.
Sito di Alda Merini...
Il fine settimana - oggi è lunedì - è stato tranquillo. Ieri era persino una splendida giornata. "Week-end piovoso", urlavano le previsioni, eppure... domenica pomeriggio, passeggiando per il centro, ho addirittura tolto il giubbotto! D'accordo, sono stato un po' azzardato, ma riporto questo fatto per dire che il sole, seppur ormai con poco spazio nella giornata, batteva ancora e si faceva onore. Oggi, invece, sembra autunno. Già, è vero: lo è.
Il lunotto anteriore dell'auto ora è completamente bagnato. Lo speaker, intanto, annuncia l'evento del giorno che riflette un fatto di ieri: Alda Merini è morta. Aumento la velocità dei tergicristalli. Adesso vedo bene, ma avrei tanto voluto non sentire.
Ancora. Il conduttore manda in onda una poesia di Alda recitata da lei stessa, forse un pezzo di repertorio di una sua rappresentazione pubblica: è una poesia d'amore di una donna per un uomo; di quella donna sola, stravagante, che ha saputo tanto amare la luce della vita.
Ho sempre rubato versi alla Merini: in libreria, mentre cercavo altri libri e ne prendevo uno suo in mano, per leggerne una o al massimo due sue poesie; da qualche fotocopia; ascoltando qualche fonte audio. Tuttavia sempre poco, molto poco alla volta, perché la lettura o l'ascolto di ogni sua composizione è la scoperta di un'anima intera... e ti riempie...
La trasmissione continua con qualche aneddoto sulla poetessa, poi via con una canzone. Spengo in tempo la radio. Fra poco comincerò a lavorare e questo spleen d'autunno scemerà tra i tic tac delle tastiere, il caffè con i colleghi e la solita routine.
Accendendo una luce penserò ad un'anima profonda.
LR.
P.S.
Sito di Alda Merini...
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