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Opinabile

è tutto ciò che scrivo, vedi tu se credermi o rendermi infelice...

mercoledì 24 novembre 2010

aNobii è impazzito! Trascloco su GoodReads?

Peccato, davvero peccato. Mi piace la comunità italiana di aNobii, per lo meno quella dei gruppi che frequento... o meglio: che vorrei frequentare. Già, perché aNobii, nell'ultimo mese, sembra impazzito: è lento e spesso non ci si riesce a connettere; molte volte, addirittura, non trova la pagina indirizzata da un "suo" stesso link; insomma, una tragedia, soprattutto nell'ottica di un social network.

Navigando in Rete si trova un po' di materiale (articoli) a riguardo, sovente molto "infuocato". Ecco (tra i tanti) alcuni link:

Anobii è in tilt, da un pezzo

Il popolo di aNobii prepara i forconi

Se aNobii è una Trabant, ecco la Mercedes

Personalmente non sono così "aspro" nei riguardi di aNobii, ma le "accuse" ed i malfunzionamenti per questo social le ho notate (e subite) tutte, a tal punto da chiedermi quanto possa ancora dargli fiducia: la tentazione di traslocare altrove si fa sempre più forte (o necessaria?). Sì, ma nel caso, dove?

GoodReads sembra sia una valida alterntiva ad aNobii. Tuttavia il problema, per noi italiani, è quello di trovare una comunità di connazionali già "pronta", cosa che il social del Tarlo dei libri in questi anni ha garantito e cresciuto.

GoodReads è pronto per noi? Proviamo a sentire chi di noi c'è già:

anobii o goodreads?

Nel frattempo ho esportato in formato Excel le mie schede librarie...

Mi spiacerebbe tradire l'azienda di Hong Kong, ma, se aNobii continuerà a funzionare così in malo modo, sarò costretto a farlo, poiché non voglio smettere di condividere con altri questa mia piccola, ma fondamentale passione: leggere.

LR.

domenica 14 novembre 2010

My Ecological Footprint

Ecological Footprint Quiz by Redefining Progress

27 domande, divise per categorie di consumo e comportamento, ci permetteranno di capire quanto il nostro stile di vita richieda risorse al Pianeta. Queste risorse sono misurate in "porzioni" di Terra.

Insomma, quanta area di terreni, mari ed oceani servirebbero per assorbire i nostri consumi e i nostri rifiuti? Quanti pezzi di Terra servono per mantenere il nostro stile di vita?

CSE prova a darci una visione in tal senso, con un quiz.

CSE si presenta così (da About Us di myfootprint.org):

CSE works to speed the transition to a sustainable society through rigorous analysis of policy, programs, and projects, by developing creative solutions for government agencies, businesses, non-profits, and educators, and by providing expert support for legislative, administrative, and legal campaigns. We keep our organization lean and effective by minimizing administrative staff and overhead and by relying on a network of distinguished fellows with expertise in the fields of ecological economics, conservation biology, sustainability analysis, and public interest law. We serve our partners by providing expertise they need but also take initiative on our own campaigns when key opportunities arise.

Tradotto in italiano:

CSE lavora per accelerare la transizione verso una società sostenibile attraverso l'analisi rigorosa della politica, programmi e progetti, attraverso lo sviluppo di soluzioni creative per le agenzie governative, le imprese, non-profit, e gli educatori, e fornendo il supporto di esperti per le legislative, amministrative e legali campagne. Manteniamo la nostra organizzazione snella ed efficace, riducendo al minimo il personale amministrativo e spese generali e facendo affidamento su una rete di compagni distinto con esperienza nei settori dell'economia ecologica, la biologia della conservazione, analisi della sostenibilità, e di diritto pubblico interesse. Serviamo i nostri partner fornendo consulenze di cui hanno bisogno, ma anche prendere l'iniziativa per le nostre campagne proprio quando sorgono importanti opportunità.

Il quiz è descritto abbastanza bene nella sezione "About the quiz": nelle "FAQ" si trovano, tra le altre cose, i criteri di categorizzazione delle domande; mentre la sezione "What it measures" abbiamo delucidazioni sulle "misure" adottate nei calcoli:

The Ecological Footprint Quiz estimates the area of land and ocean required to support your consumption of food, goods, services, housing, and energy and assimilate your wastes. Your ecological footprint is expressed in "global hectares" (gha) or "global acres" (ga), which are standardized units that take into account the differences in biological productivity of various ecosystems impacted by your consumption activities. Your footprint is broken down into four consumption categories: carbon (home energy use and transportation), food, housing, and goods and services. Your footprint is also broken down into four ecosystem types or biomes: cropland, pastureland, forestland, and marine fisheries.

Tradotto in italiano:

L'Impronta ecologica Quiz stima la superficie di terra e oceano necessarie per sostenere il consumo di cibo, beni, servizi, alloggi, e di energia e di assimilare i tuoi rifiuti. La tua impronta ecologica è espressa in "ettari globali" (gha) o "acri globali" (GA), che sono unità standardizzate che tengono conto delle differenze di produttività biologica degli ecosistemi diversi impatti dalla attività di consumo. La tua impronta è suddivisa in quattro categorie di consumo: carbonio (uso domestico di energia e trasporti), cibo, alloggio e beni e servizi. La tua impronta è inoltre suddiviso in quattro tipi di ecosistema o biomi: terreni coltivati, pascoli, foreste e pesca marittima.

Non so come siete messi voi, ma io bene... o meglio pensavo di essere messo bene, ecologicamente parlando. Voglio dire: non sono un ecologista, una persona impegnata, ma un comunissimo italiano che vive la sua vita ed ogni tanto butta un po' di attenzione sull'aspetto dello spreco. Certo che spreco, ma, al solito, mi ripeto: "il mondo non va a puttane di certo per colpa mia"!

Poi, navigando, mi imbatto in questo sito (myfootprint.org); mi informo un po' e faccio il quiz... DISASTRO!!!

GUARDA IL MIO DISASTRO ECOLOGICO!!!

Certo, sono quiz un po' generalizzati e probabilmente qualche "check" che ho inserito è un'approssimazione scientificamente inaccettabile; è anche certo che seppur CSE sia autorevole si tratta pur sempre di un quiz sul Web; tuttavia questa esperienza mi ha insegnato una cosa: l'ecologia non è un fatto politico, ma un dovere quotidiano.

Comincerò a pensare, almeno un po', prima di comprare o consumare qualche cosa.

LR.



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