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Opinabile

è tutto ciò che scrivo, vedi tu se credermi o rendermi infelice...

venerdì 5 ottobre 2012

Love, love me do You know I love you... 50 candeline!


LOVE ME DO... in breve

Premessa

1962. I Beatles (John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, Pete Best senza Stuart Sutcliffe che è rimasto ad Amburgo, Germania, con Astrid...) sono tornati a Liverpool dopo un'esperienza strepitosa che li ha cresciuti, svezzati, galvanizzati e... costretti ad un ritorno roccambolesco. Suonano al Cavern. La gente impazzisce per loro e per il loro nuovo look (Astrid li ha trasformati da "spacconcelli" Teddy Boys a "fighetti" di tendenza). Arriva Brain Epstein, il loro nuovo manager, colui che poi sarà capace di portarli al successo mondiale. All'inizio il suo lavoro è duro, ma, tramite giri di conoscenze, caparbietà e fortuna, riesce a procurare ai suoi protetti un'audizione per la EMI.

Gearge Martin viene dalla classica e dal Jazz
La EMI delega il compito al responsabile di una sua etichetta - la Parlophone - specializzata nel filone Classica e Jazz: George Maritn. Martin ha vasta esperienza nel suo campo, ma non in quello della musica "leggera".

I Beatles agli Abbey Road Studios della EMI
Giugno 1962, Londra, Abbey Road, studi di registrazione della EMI. I Beatles incidono quattro pezzi: una cover di Bésame Mucho e le loro Love Me Do, P.S. I Love You e Ask Me Why. Martin pensa che ci si può ricavare qualche cosa da questi Beatles. A settembre si farà un album (Please Please Me).

Love Me Do - La nascita
Metti inieme un testo disarmate di McCartney e un'armonica lamentosa di Lennon; un RnB alla "Hey Baby!" di Bruce Channel stilizzato con coretti Jhon&Paul; e un Pete Best alla batteria. Eccoti Love Me Do!

6 guigno 1962. Siamo negli studi Abey Road e i Beatles di Brian Epstein si stanno giocando il tutto per tutto per sfondare con la EMI. Love Me Do convince George Martin: a settembre partiranno le sessioni di lavoro per un intero album - Plese Please Me.

4 settembre 1962. Pete non convince:  George Martin lo vuole sostituire. Viene chiamato Ringo, batterista amico dei Beatles, recuperato dall'esperienza amburghese: prende il posto di Best. Viene incisa Love Me Do. Meglio che con Pete, ma Martin non è ancora convinto della batteria.

11 settembe 1962. Terza registrazione di Love Me Do. Alla batteria viene ingaggiato - come session man - Andy White, mentre Ringo viene relegato al "tamburello". Martin ora è convinto della canzone.

Love Me Do - Il singolo
C'è da scegliere il singolo per il lancio dell'album e quindi del gruppo.

Tra le traccie registrate (poi non necessariamente incluse nell'lp) ce ne sono due di particolare interesse per Martin: Love Me Do (di McCartney con una mano di Lennon, ma per correttezza "contrattuale" meglio specificare: di Lennon/McCartney) e How Do You Do It? (di Mitch Murray). Il secondo pezzo è più consono all'epoca  - e forse con questo i Beatles avrebbero sfondato prima. Ma Martin scelse il più "banale" Love Me Do, probabilmente perché interessato al "feeling" del suono dell'armonica di Lennon.

5 ottobre 1962. Esce il 45 giri: Love Me Do lato A; P.S. I Love You lato B. Love Me Do è il primo singolo ufficiale dei Beatles.

Love Me Do - E' un successo?
Come esordio si piazza alla 17ma posizione delle classifiche del Regno Unito e pare che in quel di Liverpool ci sia il picco delle vendite. Di certo spiana la strada al successivo 45 giri (Please Please Me/Ask Me Why) il quale (grazie al successo - "dibattuto" negli anni - di Please Please Me) a sua volta aprirà le porte al successo del primo album dei Beatles (Please Please Me, appunto).

Love Me Do nel tempo, ovviamente, ha subito il naturale processo di "santificazione" con ripescaggi commerciali, etc., a morte dei Beatles avvenuta, etc.. Ed è diventato più di succcesso che nel 1962.

Love Me Do - E Ringo? E Pete?
Per l'esordio di Love Me Do senza Ringo al tamburello, ma alla batteria,  si spetterà fino al 1978, con l'uscita di "Rarities (The Beatles)", raccolta di inediti; mentre il povero Pete dovrà aspettare la sua suonata fino al 1995, con l'uscita di "Anthology 1".

Love Me Do - il testo
Si commenta da solo...

=0=

Love, love me do
You know I love you
I'll always be true
So please, love me do
Whoa, love me do

Love, love me do
You know I love you
I'll always be true
So please, love me do
Whoa, love me do

Someone to love
Somebody new
Someone to love
Someone like you

Love, love me do
You know I love you
I'll always be true
So please, love me do
Whoa, love me do

Love, love me do
You know I love you
I'll always be true
So please, love me do
Whoa, love me do
Yeah, love me do
Whoa oh, love me do
Whoa yeah

=0=

Love Me Do - Un video

Love Me Do - 50 anni dopo
Nel bene o nel male segna Love Me Do segna la nascita ufficiale di quei Beatles che oggi conosciamo e "glorifichiamo". E 50 anni dopo c'è la trafila delle commemorazioni - compreso questo post, si intende. Ne segnalo solo una, abbastanza accessibile a tutti - gli italiani - : Capital Beatles Day


Fonti - alcune
Love Me Do - Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Love_Me_Do
Svariate letture sui Beatles - appena ho tempo farò un post apposta ;)

LR.

P.S.: nei miei post di etichetta MUSICA puoi trovare altri "articoletti" sui Beatles...

martedì 17 luglio 2012

mercoledì 16 maggio 2012

WIND e le iene dei call-center

Leggo questo post datato 2009 di http://www.reportonline.it/

Reclami contro la Wind: istruzioni per l'uso

Lunedì 09 Febbraio 2009 22:06

Oggi siamo nel 2012 e trovo che l'articolo di cui sopra sia ancora attualissimo.

Un esempio (l'ennesimo) frai tanti: l'ultimo.

Questa mattina ho contattato il call-center di WIND (il famigerato 155) per chiedre un chiarimento circa il servizio "Noi2" (che ho attivo da anni): avevo 0 euro di credito (non mi ne ero accorto) e, nonostante mi avessero già scalato i 3 euro mensili ,come previsto per Noi2, (quindi nonostante avessi già pagato il servizio!), WIND non mi lasciava telefonare al numero associato al servizio. Mi ha risposto una "iena" - "iena" è l'unico termine non censurabile attribuibile a chi stava dall'altra parte - che, alla fin fine, mi ha fatto perdere le staffe. Da parte mia cercavo solo di capire quanto mi diceva; da parte sua, fin da subito forte arroganza e aggressività gratuite. La "iena" sosteneva (su quali basi?) che non le credevo (sue supposizioni: le ho semplicmente chiesto se gentilmente mi poteva ricordare i punti del contratto in cui le cose che mi stava comunicando - tra l'altro, ripeto, con una certa con veemenza gratuita e poco professionale - erano segnalate, poiché probabilmente, dopo tanto tempo, non me le ricordavo). Poi, all'insistere dell'aggressività della "iena" ho ceduto al nervosismo: mea culpa (ma anche sua colpa: me l'ha proprio tirato fuori il demonio!). Vabbè, tant'è: l'ennesima "iena" dei call-center 155.

Sono cliente WIND da anni ed ho riscontrato che al 155 per l'80%-90% sono persone (precarie maschi e femmine che siano) impreparate, aggressive e cafone (devo dire, tuttavia, che il restante 10%-20% non sono preparate, ma almeno non sono aggressive e sono gentili, a differenza delle "iene").

Ho deciso di lamentarmi del disservizio (155) e così mi sono informato... dove? Al 155!

Io: "Come e dove posso fare una protesta formale?"
155: "non si può", "non siamo in grado di dare questa informazione" (tra me: "ma come? è un call-center di servizi per il cliente!!!"), linee telefoniche "misteriosamente" cadute, e via dicendo.

Nulla di nuovo per un cliente WIND (ma anche Tim, etc.): pazienza e tempo persi, impotenza totale, servizio affidato ad una massa di persone frustrate e sfruttate, incentivate dai loro tutor che sembrabo capi mandria e non persone che "dirigono" altre persone. In sostanza: in un sistema altamente computerizzato (155: "io non posso dirle altro, è il computer che fa tutto") per lamentarsi bisogna scrivere una lettera cartacea con francobollo ad un "fantomatico" centro di lamentele.

Tempo perso, ripeto.
D'altronde, anch'io pi*la! si sa che per il cliente normalmente è così! Che fai, le battaglie contro i mulini a vento?

Spero che questa mia testimonianza che "supporta" il contenuto del link ad inizio post sia solo un caso isolato di "sfiga" personale...

... anche se so già che non è così.

LR.

domenica 29 aprile 2012

ePub DRM Removal

Scopo
Rimuovere la protezione DRM di Adobe da un file ePub.

Premessa
E' una pratica illegale, ma parto da questo presupposto: ho comprato un ebook in formato ePub e voglio leggerlo con il Kindle (che non supporta il formato ePub).

Circa l'uso del DRM da parte delle lobbies/major librarie e non: chissà come hanno fatto ad "ottenere legalità" per l'uso di queste controverse pratiche di protezione/restrizione del possesso dei beni? Argomento interessante. Dibattito apertissimo. Approfondirò questi aspetti, sia dal punto di vista dei detrattori sia da quello dei sostenitori. Ma non in questo Post.

Procedura
Si parte dal presupposto  di avere un sistema che non ha Adobe Digital Editions, Python 2.6 o 2.7 32 bit ed i programmi ineptkey.py e ineptepub.py installati. In casi contrari leggere lo stesso la procedura ed adeguarla a ciò che si ha già.

Altro presupposto è che il file ePub sia relativo alla propria licenza Adobe Digital Editions: in caso contrario verificare lo stesso tutti i passi della procedura, ma, al punto 7), caricare adeptkey.der relativo alla licenza del file ePub da manipolare. Se, per esempio, l'ePub da "sproteggere" è stato comprato da un amico, bisogna che questi sia disponibile a fare questa procedura sul proprio sistema (almeno fino al passo 6)).

Infine: la procedura è stata provata/testata su un sistema Windows XP 32bit e un sistema Windows 7 64bit. Non saprei come procedere nel mondo Linux, ma penso che i passi siano molto simili (se qualche amico "Linux" sa come farlo, ben vengano segnalazioni!).

Ancora un attimo: il tutto è riferito e garantito alla data di pubblicazione di questo post.

Passi

1) Installare ADE
Che cosa è?
E' l'applicazione di Adobe che permette di leggere ebook con protezione DRM di Adobe.

ADE = Adobe Digital Editions
Per ulteriori informazioni sul DRM di Adobe si rimanda alla pagina ufficiale: How DRM works.
A che cosa serve (per lo scopo di questo post)?
Da questa applicazione ricaveremo l'id necessario per togliere il DRM di Adobe dal file ePub.

Come installare?
  • Verificare che ADE non sia già installato (i.e: in Windows se esiste la cartella C:\Program Files (x86)\Adobe\Adobe Digital Editions ADE è già installato...).
  • Se non è già installato:
    1. Sul sito Adobe, andare alla pagina per il download di ADE (i.e: qui)
    2. La pagina presenta un tasto "Avvia": cliccando si scarica automaticamente il programma d'installazione
    3. Il programma di installazione (scaricatosi) si avvia automaticamente: seguire le istruzioni
  • Primo avvio di ADE
    1. Una volta installato, avviare il programma
    2. Alla richiesta di utente password immettere le proprie credenziali Adobe (se non si hanno, effetture prima la registrazione con il link apposito)
2) Installare Python
Che cosa è?
E' un linguaggio di programmazione. Il sito ufficiale è questo.

A che cosa serve (per lo scopo di questo post)?
I programmi che successivamente recupereremo e che serviranno per rimuovere il DRM di Adobe dall'ePub sono programmi Python.

Quale Python?
La versione che istalleremo sarà la 2.6 o la 2.7 (ma non la 3 o superiore!); e sarà per sistemi a 32 bit (anche se il sistema in uso è a 64 bit!).

Come installare?
  • Dal sito ufficiale sito ufficiale di Python cercare la pagina dei download
  • Selezionare il download dell'ultima versione 2.6 (o dell'ultima versione 2.7)
  • Una volta terminato il download, eseguire il setup seguendo i semplici passi (unica cosa da tenere in considerazione: il setup propone il folder Python26 - o Python27; anche se non obbligatorio, tenere questo come folder di installazione).
Una volta installato Python nel sistema si hanno automaticamente valorizzate opportune variabili d'ambiente che permettono di eseguire file di estensione "py" o "pyw" con Python (cioè i file "py" e "pyw" sono automaticamente associati a Python).

3) Installare Pycrypto
Che cosa è?
E' un "modulo" per Python necessario per calcoli e algoritmi per cifrare/decifrare.

A che cosa serve (per lo scopo di questo post)?
I programmi che successivamente recupereremo, che servono per togliere DRM di Adobe dall'ePub, utilizzano il "modulo" Pycrypto.

Come installare?
  • Scaricare la versione 2.5 da qui
  • Decomprimere in un folder temporaneo
  • Dal folder temporaneo eseguire setup.py
  • Eliminare i file dal folder temporaneo (non è obbligatorio, ma per pulizia...).
A questo punto si ha nel sistema sia Python 2.6 (o 2.7) a 32 bit, sia il modulo Pycrypto.

4) Preparare la directory Inept
Prima di procurarsi i programmi Python necessario creare un folder apposito dove "alloggiarli".

Nel mio caso (Windows) ho fatto così:

c:\
--- Programmi (x86)
   --- Inept  <-- ho creato questo folder

Poi, è meglio preparare degli script di lancio dei programmi (che fra poco ci procureremo).
Qui riporto i due script batch (Windows); per gli amici "Linux" sarà semplice tradurli in "sh".

ineptkey.cmd

@ECHO OFF
REM PATH DI INSTALLAZIONE PYTHON
SET PYPATH=C:\Python26
REM RICHIAMO SCRIPT INEPTKEY per recupero chiave ADE
CALL %PYPATH%\python.exe ineptkey.py
PAUSE
 
ineptepub.cmd

@ECHO OFF
REM PATH DI INSTALLAZIONE PYTHON
SET PYPATH=C:\Python26
REM RICHIAMO SCRIPT INEPTEPUB per un-DRM ePub
CALL %PYPATH%\pythonw.exe ineptepub.py
PAUSE

Nota: set PYPATH=C:\Python26 <-- mettere il path di installazione di Python

5) Scaricare in programmi Inept 
Che cosa sono?
Sono due programmi scritti in Python (compatibili con le versioni 2.6/2.7 a 32 bit) che permettono di recuperare la chiave (id) Adobe in seguito all'installazione di ADE (per questo motivo è necessario avere installato ADE nel sistema) e per rimuovere il DRM di Adobe da un ePub che ne è provvisto.

  • ineptkey.py
    (per recuperare la chiave ADE)
  • ineptepub.py
    (per rimuovere DRM di Adobe dal file ePub che ne è provvisto)
Come recuperarli?
Il modo più semplice è "Google".
Io li ho trovati qui: ineptkey.py, ineptepub.py.

Nota:
  • Se si trovano i sorgenti
    1. Creare nel folder Inept file con lo stesso nome del programma
    2. Copiare, dentro il nuovo file, il sorgente
    3. Salvare
  • Se si trova il download
    1. Scaricare il file ineptkey.py e ineptepub.py nel folder Inept.
6) Ricavare adeptkey.der
Che cosa è?
adeptkey.der è il file che genera il programma  ineptkey.py: è la "chiave" (id di Adobe) recuperata.

Come ricavarlo?
  • Lanciare lo script ineptkey.cmd
    (oppure direttamente ineptkey.py...)
Se tutto è andato bene, nel folder Inept si avrà il file adeptkey.der.
Non sarà più necessario generare adeptkey.der (a meno di nuova installazione di ADE...), tuttavia lasciare lo stesso il programma ineptkey.py (se lo si rilancia verrà rigenerato un file adeptkey.der presumibilmente identico al precedente).

7) Rimuovere DRM di Adobe dall'ePub
  • Lanciare lo script ineptepub.cmd
    (oppure direttamente ineptepub.py...)
  • Apparirà una finestra di dialogo
    1. Inserire il .der (i.e.: adeptkey.der)
    2. Inserire il file ePub dal quale rimuovere DRM di Adobe
    3. Inserire il nome del file di output che verrà generato (e che sarà l'ePub privo di DRM di Adobe)
    4. Decrypt...
A questo punto si avrà un nuovo file ePub libero da protezione DRM di Adobe.

Se si hanno altri file ePub con protezione DRM di Adobe legati al proprio id, per la rimozione di tale protezione basterà ripetere il passo 6).

Riferimenti
Ho già abbondantemente citato molti link di riferimento, ma non quelli dai quali ho tratto le informazioni per scrivere la procedura. Su Internet ci sono svariati siti/articoli/forum a riguardo. In questo post ho fatto tesoro delle informazioni contenute in alcuni di questi. Ne segnalo qui giusto solo un paio:

LR.


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lunedì 31 ottobre 2011

Il mio Google Translator è...

... morto. Peccato: morto appena nato.

La vita
Qualche mese fa decisi di realizzare una semplicissima applicazione Java il cui scopo è quello di mostrare una GUI che riproduca la "doppia casella" (originale - tradotto) con selezione di lingue (originale e di traduzione) presente sulla pagina Web del Traduttore di Google. Insomma, un Traduttore di Google versione desktop.

Presto fatto: l'unica cosa che mi mancava era come contattare il traduttore e come elaborare la risposta; Google API? Nooooooooooo!!!

Cominciai quindi a fare una semplice pratica LECITA (e ripeto LECITA!!!): guardare il link nella barra degli indirizzi. Tipo "ciao" da italiano a inglese:

http://translate.google.it/?hl=it&tab=wT#it|en|ciao

Ecco il gancio! Inserii, quindi, la costruzione del link nel codice del mio programma, lanciai ed ecco un risultato: una stringa in sintassi JSon.

Ancora un poco e ci dovevo arrivare: scaricata una libreria leggera per gestire JSon in Java, mi fiondai a vedere la sintassi JSon della risposta:

http://code.google.com/intl/it/apis/language/translate/v1/using_rest_translate.html#resultObjects

Conseguenza: con un minimo di logica, il mio programma poteva mostrare anche la risposta della traduzione.

E' stato bello fare il queso programma, direi anche relativamente facile, ma soprattutto godurioso poché ho "bypassato" quelle pallosissime google API, usando pura programmazione Java senza terze parti (o quasi - se avessi avuto voglia di perdere un po' di tempo per scrivermi un mini-parser JSon non ci sarebbe stato bisogno di altro se non Java standard!).

Sì, vabbè, è stata anche una ludica sega mentale. Ma tant'è.

Ma alla fine, a che cosa mi è servito?

Beh, tenendo la finestra ridemensionata a piacere, con il flag "rimani sempre in primo piano" e gli shortcut del popup per i vari copia e incolla, la mia super (:D) applicazione mi è tornata utile in tutti quei casi in cui ho dovuto leggere documentazione in inlgese, per esempio, tramite adobe reader, che non ha la funzionalità di traduzione incorporata.

Sì, vabbè, anche questa è una sega mentale. Ma tant'è.

La morte
Proprio quando il mio programma stava diventando famoso (lo conoscevamo io e il gatto di mia mamma :)) Google annuncia la sua vendetta verso noi truffatori (io truffatore? non ho fatto altro che usare quello che Google mi ha lasciato usare!!!):
chiude le API v1.

Important: With the exception of the Translate v2 API, which is now available as a paid service, the APIs included in this family have all been deprecated. See the documentation for each API for details.

Io non le uso, uso le mia API!!! Eppure le mie API fanno il lavoro delle API V1 e quando tento di tradurre con il mio "sporco e illecito" programma, ogni tanto mi appare un bel

ERROR - Details:
{"responseData":null,"responseDetails":"Suspected Terms of Service Abuse. Please see http:\/\/code.google.com\/apis\/errors","responseStatus":"403"}

e cioè sto abusando, bla bla bla, e mi deprecano le API v1 bla bla bla e le chiudono dal 1° dicembre anno corrente bla bla bla.

Insomma, il mio programma sta morendo! sigh!

Rinascita
Vabbè, mi studierò i libri di John Peter Sloan così, almeno per l'inglese, portrò fare a meno del traduttore di Google!!! :)

Bye bye traduttore delle lobby di Mountain View!!! (almeno per ora ;)).

LR.

mercoledì 5 ottobre 2011

Wikipedia italiana non più libera? "... c'è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero."

Wikipedia Italia mi dice:

http://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Comunicato_4_ott…

Cara lettrice, caro lettore,
in queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando. La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c'è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero.

Il Disegno di legge - Norme in materia di intercettazioni telefoniche etc., p. 24, alla lettera a) del comma 29 recita:
«Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.»
Negli ultimi 10 anni, Wikipedia è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. Una nuova e immensa enciclopedia multilingue e gratuita.
Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto — neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti — rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni.
Tale proposta di riforma legislativa, che il Parlamento italiano sta discutendo in questi giorni, prevede, tra le altre cose, anche l'obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine.
Purtroppo, la valutazione della "lesività" di detti contenuti non viene rimessa a un Giudice terzo e imparziale, ma unicamente all'opinione del soggetto che si presume danneggiato.
Quindi, in base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiedere l'introduzione di una "rettifica", volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti.
In questi anni, gli utenti di Wikipedia (ricordiamo ancora una volta che Wikipedia non ha una redazione) sono sempre stati disponibili a discutere e nel caso a correggere, ove verificato in base a fonti terze, ogni contenuto ritenuto lesivo del buon nome di chicchessia; tutto ciò senza che venissero mai meno le prerogative di neutralità e indipendenza del Progetto. Nei rarissimi casi in cui non è stato possibile trovare una soluzione, l'intera pagina è stata rimossa.
L'obbligo di pubblicare fra i nostri contenuti le smentite previste dal comma 29, senza poter addirittura entrare nel merito delle stesse e a prescindere da qualsiasi verifica, costituisce per Wikipedia una inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza: tale limitazione snatura i principi alla base dell'Enciclopedia libera e ne paralizza la modalità orizzontale di accesso e contributo, ponendo di fatto fine alla sua esistenza come l'abbiamo conosciuta fino a oggi.
Sia ben chiaro: nessuno di noi vuole mettere in discussione le tutele poste a salvaguardia della reputazione, dell'onore e dell'immagine di ognuno. Si ricorda, tuttavia, che ogni cittadino italiano è già tutelato in tal senso dall'articolo 595 del codice penale, che punisce il reato di diffamazione.
Con questo comunicato, vogliamo mettere in guardia i lettori dai rischi che discendono dal lasciare all'arbitrio dei singoli la tutela della propria immagine e del proprio decoro invadendo la sfera di legittimi interessi altrui. In tali condizioni, gli utenti della Rete sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per "non avere problemi".
Vogliamo poter continuare a mantenere un'enciclopedia libera e aperta a tutti. La nostra voce è anche la tua voce: Wikipedia è già neutrale, perché neutralizzarla?
Gli utenti di Wikipedia

Il Disegno di legge - Norme in materia di intercettazioni telefoniche etc., p. 24, alla lettera a) del comma 29 recita:
«Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.»


LR.

lunedì 5 settembre 2011

Kindle 4? A colori? Touch? Qualche link...

Qualche parola e qualche link per capire un po' meglio... forse!

Da una (mia) sessione di skype...


[14:08:34] jsuniml: Kindle 4
<<<[12:22] D.Z.: http://gizmodo.com/5837061/this-is-amazons-kindle-tablethttp://www.amazon.com/forum/kindle?_encoding=UTF8&cdForum=Fx1D7SY3BVSESG&cdPage=1&cdThread=TxI9MLE97X0ZJJ

http://www.kindleitalia.com/kindle-4-ipotesi-e-rumors-1780/

...
Colore: il Kindle 4 sarà a colori, pochi dubbi. Dopo aver raggiunto un livello di eccellenza con gli schermi in bianco e nero del Kindle 3, il passo successivo non può che essere questo. Già con il Kindle 3 si ipotizzava del suo utilizzo del colore; la cosa non è stata possibile per l’arretratezza della tecnologia. Adesso la tecnologia E Ink a colori esiste: il Triton. Tuttavia è anche possibile che Amazon si diriga verso altre tecnologie di schermi a colori, come quella Mirasol.
...
Touch screen: Amazon non ha inserito questa tecnologia nel Kindle 3 perché il posizionamento di una pellicola touch aumentava i riflessi dello schermo. Il problema è stato risolto dalla Sony, utilizzando una tecnologia a raggi infrarossi invece della normale pellicola. Ricordo, inoltre, che nel gennaio 2010 Amazon ha acquistato la Touchco, una società specializzata nella creazione di schermi touch. Pertanto, possiamo dare per scontato che il Kindle 4 sarà touch screen: la navigazione su Internet ne gioverà enormemente.
...

[14:11:37] D.M.: (y)


E ancora:

anche se c'ha l'illuminazione di un pc?

[14:37:43] jsuniml:
<<< "Colore: il Kindle 4 sarà a colori, pochi dubbi. Dopo aver raggiunto un livello di eccellenza con gli schermi in bianco e nero del Kindle 3, il passo successivo non può che essere questo. Già con il Kindle 3 si ipotizzava del suo utilizzo del colore; la cosa non è stata possibile per l’arretratezza della tecnologia. Adesso la tecnologia E Ink a colori esiste: il Triton. Tuttavia è anche possibile che Amazon si diriga verso altre tecnologie di schermi a colori, come quella Mirasol."

Se Mirasol o E Ink a colori non mi interessa: l'importante che siano con buon contrasto, risoluzione e, soprattutto, "effetto" carta come E Ink "monocromatico"

[14:38:13] D.Z. 1 (ok)

[14:38:21] A.C.: Io preferirei l'iPad 2

[14:38:30] D.Z.: quindi non è retroilluminato, mi sembrava di aver capito che lo era.

[14:40:05] jsuniml: "Io preferirei l'iPad 2" Bah: se è multitasking e se è come dice davvero, il Kindle 4 batterebbe su tutti i fronti qualsiasi iPad o simili, almeno per quanto riguarderebbe un tablet orientanto veramente alla lettura.

Dimensioni...

[14:49:20] D.Z.: dimensioni?

[14:52:02] D.Z.: 7 pollici. molto ma molto più piccolo di un ipad. o sbaglio? quindi molto molto più fruibile.
l'ipad è davvero ingombrantissimo.

[14:53:52] jsuniml: "libricamente" parlando, dal punto di vista delle dimensioni, l'iPad ha una dimensione ibrida che non è né grande (Kindle DX) né comoda (Kindle 3): va bene per giocare a "picchia il gatto"

[14:55:17] D.Z.: io ho sta impressione che l'ipad non serva a un tubo di niente. e non lo dico da anti-apple: a me l'iphone piace. ma l'ipad... a che cavolo serve??

Vabbè, chiudo qui: stiamo entrando in un altro campo, quello delle "scuole" di pensiero...

Invece, giusto per speculare un po'...

http://kindle-reader.orbs.com/Color+Kindle+4+Touch!

http://www.handheld-ebook-reader.com/kindle-4.html

Quindi?
Ovviamente per mi limito solo al ruolo di spettatore interessato alla "vicenda". Tuttavia mi sbilancio con una speranza: se sarà e sarà veramente come lo stanno anticipando/pubblicizzando e, soprattutto, se non costerà uno sproposito, Kindle 4 mi alletta molto molto molto... anche se la mia povera "querty" hard-touch mi mancherebbe parecchio!

mmm... monitorerò...
mmm... approfondirò...

LR.


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ePub DRM Removal

lunedì 23 maggio 2011

Eclipse: Helios e Proxy

In riferimento al post "Eclipse: Galileo e Proxy"...

Non so perchè, ma ho dovuto fare la stessa cosa anche per Eclispe - Helios...


-Dorg.eclipse.ecf.provider.filetransfer.excludeContributors=org.eclipse.ecf.provider.filetransfer.httpclient
-Dhttp.proxyPort=8080
-Dhttp.proxyHost=myproxy
-Dhttp.proxyUser=mydomain\myusername
-Dhttp.proxyPassword=mypassword
-Dhttp.nonProxyHosts=localhost|127.0.0.1

Naturalmente i parametri vanno personalizzati a seconda delle proprie impostazioni. Nel mio caso, per esempio, ponendo di avere un proxy chiamato proxy2 con autenticazione uid=pippo e pwd=pluto, aggiungerò in fondo al file le righe seguenti:

-- !!!! Helios Proxy Workaround !!!!
-- http://wiki.eclipse.org/ECF_Filetransfer_Support_for_NTLMv2_Proxies
-Dorg.eclipse.ecf.provider.filetransfer.excludeContributors=org.eclipse.ecf.provider.filetransfer.httpclient
-Dhttp.proxyPort=8080
-Dhttp.proxyHost=proxy2
-Dhttp.proxyUser=pippo
-Dhttp.proxyPassword=pluto
-Dhttp.nonProxyHosts=localhost|127.0.0.1


LR.

lunedì 16 maggio 2011

Eclipse: Galileo e Proxy

Intro
Lungi da essere un post che riporti a storie ed aneddoti antichi, qui appunto per me (e per il disperato lettore informatico) una soluzione di natura prettamente tecnica, riguardante lo sviluppo software.

A chi è rivolto questo post?
Rivolto a programmatori (quella razza di cani che una volta faceva soldi a palate e che oggi è trattata alla stregua di un girabulloni), ed in paricolare a programmatori Java che usano l'ambiente di sviluppo (IDE) Eclipse, versione Galileo, il tip che riporto risparmia numerose imprecazioni ed è frutto di una semplice ricerca su Internet.

Di cosa si tratta?
Se con Eclipse - Galileo si ha bisogno di utilizzare un collegamento Web via proxy può capitare che, nonostante si abbiano impostate correttamente le opzioni di Network, l'ambiente non sia in grado di effettuare una connessione corretta.

Io mi sono accorto di questa anomalia mentre cercavo di installare nuovi aggiornamenti (Avviable Updates...).

Di chi è la colpa?
Il baco non è "nostro", ma di Eclipse - Galileo:

https://bugs.eclipse.org/bugs/show_bug.cgi?id=281472#c7

Questo link ci porta ad un ulteriore pagina, dove è spiegato come risolvere la questione:

http://wiki.eclipse.org/ECF_Filetransfer_Support_for_NTLMv2_Proxies
(ECF Filetransfer Support for NTLMv2 Proxies).

Ripariamo Galileo
Nella pratica si deve agire come segue:

1) chiudere Eclipse;
2) aprire il file di configurazione eclipse.ini (sotto la directory di installazione di Eclipse - Galileo);
3) inserire righe simili alle seguenti:

-Dorg.eclipse.ecf.provider.filetransfer.excludeContributors=org.eclipse.ecf.provider.filetransfer.httpclient
-Dhttp.proxyPort=8080
-Dhttp.proxyHost=myproxy
-Dhttp.proxyUser=mydomain\myusername
-Dhttp.proxyPassword=mypassword
-Dhttp.nonProxyHosts=localhost|127.0.0.1

Naturalmente i parametri vanno personalizzati a seconda delle proprie impostazioni. Nel mio caso, per esempio, ponendo di avere un proxy chiamato proxy2 con autenticazione uid=pippo e pwd=pluto, aggiungerò in fondo al file le righe seguenti:

-- !!!! Galileo Proxy Workaround !!!!
-- http://wiki.eclipse.org/ECF_Filetransfer_Support_for_NTLMv2_Proxies
-Dorg.eclipse.ecf.provider.filetransfer.excludeContributors=org.eclipse.ecf.provider.filetransfer.httpclient
-Dhttp.proxyPort=8080
-Dhttp.proxyHost=proxy2
-Dhttp.proxyUser=pippo
-Dhttp.proxyPassword=pluto
-Dhttp.nonProxyHosts=localhost|127.0.0.1

4) riavviare Eclipse - Galileo

A questo punto il collegamento Web via proxy dovrebbe funzionare correttamente.
(Nel mio caso funziona!).

Conclusione
Probabilmente mentre scrivo il baco è già risolto in altre maniere. Per ora a me sta bene questa. Su Internet (Google) ci sono altri post simili a questo, ma sostanzialmente tutti diciamo la stessa cosa.
Infine, con proxy funzionante, è consigliato vivamente la riceca di nuovi aggiornamenti.
Buona fortuna.

LR.

Post simili: "Eclipse: Helios e Proxy"

martedì 15 marzo 2011

Un pensiero... italiano

Voglio appendere il Tricolore fuori dalla finestra


 Il 150esimo mi sta facendo rispolverare alcuni libri di storia risorgimentale - che intellettuale che sono... leggo Bignami... - e non so, ma tutto quel sangue, tutto quell'intreccio di invasori, invadenti, invasati; tutti quei popolo e popolino, borghesi, nobili, intellettuali, opportunisti, briganti, politici, papi, sovrani, moderati, conservatori, giacobini, baroni; e quei Napoleone, Francia, Austria, Inghilterra, papati, ducati e Borboni; il Congresso di Vienna ed ancora: quel quartetto del Mazzini, Garibaldi, Benso Camillo e il Re! - preferisco la Repubblica, ma devo aspettare altri bigini ... - Insomma tutto quel crogiolo di persone, fatti, opere - e omissioni... - che hanno preparato prima e costituito poi l'unità d'Italia... ecco, non so, ma tutto ciò mi fa sentire italiano. E dai "reportage" del Cuoco, all'amore di patria e Chiesa del Manzoni; dalle prigioni del povero Silvio (il Pellico, si intenda), alle memorie delle imprese dei Mille; e da chi più ne ha a chi più metta; tra un massone, un carbonaro e un giovane italico, risalgo la storia della penisola fino a vedere i confini dello Stivale uniti (nel 1861 i confini non erano proprio quelli attuali: c'erano buchi e poi future perdite da mettere a posto; ma, insomma, l'unità c'era). Siamo nati da questi guazzabugli: eravamo la terra per papi e accomodamenti di potere delle grandi monarchie europee, di sedimentazioni per succursali dell'Ancien Régime, di contese fra Austria e Francia (e fra tutti gli altri assolutismi europei in genere, con i loro intrecci di letti e di principi e madame da incasellare); ma con la "rivoluzione" del primo Risorgimento (primo perché pare che questo periodo abbia date convenzionali soggette a opportune spinte verso chissà più quale fine), con un po' di scotch di qua e un po' di colla di là, tra mille insuccessi, trame e spinte d'orgoglio  - e di convenienza ... -, il feudo Italia si unì e si rese unico. E da allora siamo diventati un grande popolo: nei fatti, nel colore, nel sentimento e nella sincerità ; qualità che da sempre contraddistinguono noi italiani. Va bene, va bene, in queste ultime asserzioni ho esagerato con le qualificazioni cedendo ad un edulcorato sentimentalismo patriottico: ho preso un abbaglio idealizzando "Italia". Ridimensiono subito il concetto con un pensiero più schietto e banale, quasi demagogico, tuttavia sincero: siamo unici, siamo italiani.

LR.



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