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Opinabile

è tutto ciò che scrivo, vedi tu se credermi o rendermi infelice...

domenica 9 gennaio 2011

Beautiful !!!


LR: Mi vergogno un po' perché, come dire... "mio fratello " (cioè io) "è figlio unico perché non ha mai visto per intero una puntata di Beautiful"... insomma dai, non sono aggiornato su Rig, Bruc e quel puattanaio là...

GALASSI: Te lo do' io il promemoria!!!


SORBOLE!




Da sky.it - tg24 - Beautiful Lab


... i T' s S o F u N n Y ...


LR.

venerdì 7 gennaio 2011

150 anni ... Fratelli D'Italia...

Mi appunto questo video:





Mi appunto quest'articolo:

150° Unità d'Italia, il 7 gennaio Reggio capitale del Tricolore

Venerdì 7 gennaio

Sono partiti da Reggio, la città che nel 1797 ha dato i natali al Tricolore, le celebrazioni ufficiali per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia...

Continua a lggere "150° Unità d'Italia, il 7 gennaio Reggio capitale del Tricolore" sul sito www.reggio24ore.com ...


E senza che nessuno se la prenda, mi faccio due risate:



 Viva l'Italia,
                         l'Italia che resiste...

LR.

venerdì 31 dicembre 2010

Ed eccoci ancora all'ultimo dell'anno

Breve resoconto
Altalenante, decisamente questo è stato l'anno del 2010.
Iniziato con tante speranze, subito tradite da un evento tragico estremamente personale, si è poi ripreso in un lungo e sonnecchioso periodo. Ed era già giugno quando pochi giorni nel mare d'Imperia sembravano un sogno. Anche qui una sorte truffaldina (ma è il corso della vita!) tentò di rompere l'armonia di quel tempo: scampammo per poco, anche se, rientrando, dovemmo accettare il fatto. Poi luglio ed una noiosa vacanza mare sbagliata: bè, non troppo: ho letto molto. Ma sentivo qualche cosa nell'aria... una nuova onda di pace stava per assalirmi... Agosto! Giro della Toscana, dell'Umbria e dell'alto Riminese... l'Italia è il più bel luogo del Mondo!
Veniamo a settembre, ma passiamo anche ad ottobre e al freddo novembre... e le feste (che detesto) natalizie... siamo qui, al 31 di dicembre.
Lavoro? No, non parliamone, tantomeno accenniamo alla politica ed alla crisi: questo sarebbe un anno da almanacco nero! Tacciamone, davvero... sicuri?

Limbo
E' stato un anno di cose non dette, annunciate, non ancora accadute.
Tutto è immobile in attesa che una nave affondi o che un forte elicottero venga a salvarci. O resteremo ancora a galla... è del lavoro che parlo... non volevo farlo, ma come ignorarlo? Nel mare vedo molti vicini che nuotano, s'aggrappano a ceppi, sventolano mani a scialuppe in lontanaza; altri forti rematori trascinano il loro bagaglio su bagnarole dirette verso navi straniere, splndenti e gagliarde, con nuovi contratti da smerciare. Insomma a me che rimango, con pronto un solo giubbotto di salvataggio sgualcito, cosa rimane? Che fare? Nuotare.

Positività
Questa lieve tristezza ed insofferenza di fondo si fa più accentuata ogni fine dell'anno, per me. E' che io amo il sole, le lunghe giornate d'estate e vedere la gente sorniona. Frenesia di giornate fredde, uggiose, piene di botti e di colori artificiali mi sa di tempi decadenti, ormai vecchi e passati. Per fortuna dopo l'ultimo (che, nonostante il mio leopardiano pensiero, auguro a tutti bello e sincero) c'è il primo: l'1 gennaio; potrà piovere, nevicare, splendere il sole o tirare vento, per me sarà sempre un evento, la rinascita di tutto un po'.

Il botto finale
...meno tre ...meno due ... meno uno... DRIIIIIIIN ... a quest'ora chi suona? To' guarda un po' è già la Befana! Mi chiede asilo, al botto l'è scaduto il contratto: non glielo hanno rinnovato... il Natale si è fuso con la multinazionale della Barbie ed hanno fatto tagli... nel 2011 tutti i vecchi fuori... Natale sarà con le bambole bionde e la befana assomiglierà a Byoncé! Che fai Befana, non entri? Sì entro, sei molto gentile, ma dietro di me, come dire, c'è il Babbo... Può entrare anche lui? Certamente e che si beva lo spumante migliore!

Concludendo
Buon fine 2010 a chi mangerà arrosto, lenticchie e zampone; a chi scoperà la prima volta, a chi farà la fila in discoteca e nei club; a chi tirerà di coca; a chi spezzerà cuori o a chi avrà questo spezzato; a chi bacerà, a chi dormirà, a chi dovrà soffrire; a chi riderà, a chi si divertirà, a chi si annoierà; a mamma e a papà... e ai poveri Babbo e Befana, ormai senza lavoro.

LR.

mercoledì 29 dicembre 2010

Auguri da... Sa Jana!!! Happy Xmas (War is over)

Sa Jana scrive:

Col mio fidanSato, abbiamo preparato un video da inviare agli amicici di post@.
Lo giro anche a voi, con i miei migliori auguri di Buone Feste :) Il video è molto "rustico", ma il brano di Lennon supplisce a tutte le mancanze tecniche, secondo me ;)

http://www.youtube.com/watch?v=ecIR1jezj6k

Auguri!

Jonathan E chiede:

@sa jana e fidansato... bellissimo video! (sa jana se mi dai il permesso lo incorporo anche in un post sul mio blog!).

Sa Jana risponde:

@Jonathan: onoratissima! ^.^ Fai pure, grazie!

E con questo estratto da una interessantisima discussione ROCK con rockettari di aNobii, mi sento io onorato di poter includere in questo post i bellissimi auguri di Sa Jana...




Happy Xmas (War is over) - by Papassinos

A U G U R I


LR.

domenica 26 dicembre 2010

Buon Natale... buone feste... Conifere... Majakovskij...

...
Non si deve.
Non chiedete.
L'albero di Natale non ci sarà.
Ma come
nel bosco
avete mandato il babbo?
Gli tendono,
dal bosco,
le schegge dei proiettili,
per afferrarlo,
la zampa rapace.

E' impossibile.
Oggi ci saranno
sull'albero,
sull'ovatta,
scintillanti lustrini.
Laggiù,
milioni di canne mortifere
pungono,
e l'ovatta non basta ai feriti.

No.
Non si accenderà.
Non ci saranno candele.
Nel mare
frugano mostri di ferro.
e da questi mostri
uomini malvagi
aspettano
di veder brillare una finestra.

Non parlate.
Si dicono sciocchezze,
che il nonno è venuto,
con un mucchio di giocattoli.
Il nonn non c'è.
Il nonno è in fabbrica.
In fabbrica?
Sì, in quella che fa polvere da sparo.

Non ci sarà musica.
Dove trovare
le mani?
Nessuno suonerà.
Vostro fratello,
adesso,
è un martire senza braccia,
che varca, raggiante, le porte del paradiso.

Non piangete.
A che serve?
Non accigliate i visini.
Che importa,
se non ci sarà?
Presto tutti,
intrecciando le voci
in richiami gioiosi,
andranno incontro a un nuovo Natale.

L'albero ci sarà.
E tale
da non poterlo abbracciare.
Si appenderanno all'albero
splendori di ogni sorta.
Ci sarà un Natale ininterrotto.
Tanto che
festeggiarlo
verrà persino noia.

1916 - Conifere - da Guerra e Universo - Majakovskij

(da "Majakovskij - Il flauto di vertebre e prime poesie 1912-1916 - Passigli Poesia)

...

Auguri.

LR.

mercoledì 24 novembre 2010

aNobii è impazzito! Trascloco su GoodReads?

Peccato, davvero peccato. Mi piace la comunità italiana di aNobii, per lo meno quella dei gruppi che frequento... o meglio: che vorrei frequentare. Già, perché aNobii, nell'ultimo mese, sembra impazzito: è lento e spesso non ci si riesce a connettere; molte volte, addirittura, non trova la pagina indirizzata da un "suo" stesso link; insomma, una tragedia, soprattutto nell'ottica di un social network.

Navigando in Rete si trova un po' di materiale (articoli) a riguardo, sovente molto "infuocato". Ecco (tra i tanti) alcuni link:

Anobii è in tilt, da un pezzo

Il popolo di aNobii prepara i forconi

Se aNobii è una Trabant, ecco la Mercedes

Personalmente non sono così "aspro" nei riguardi di aNobii, ma le "accuse" ed i malfunzionamenti per questo social le ho notate (e subite) tutte, a tal punto da chiedermi quanto possa ancora dargli fiducia: la tentazione di traslocare altrove si fa sempre più forte (o necessaria?). Sì, ma nel caso, dove?

GoodReads sembra sia una valida alterntiva ad aNobii. Tuttavia il problema, per noi italiani, è quello di trovare una comunità di connazionali già "pronta", cosa che il social del Tarlo dei libri in questi anni ha garantito e cresciuto.

GoodReads è pronto per noi? Proviamo a sentire chi di noi c'è già:

anobii o goodreads?

Nel frattempo ho esportato in formato Excel le mie schede librarie...

Mi spiacerebbe tradire l'azienda di Hong Kong, ma, se aNobii continuerà a funzionare così in malo modo, sarò costretto a farlo, poiché non voglio smettere di condividere con altri questa mia piccola, ma fondamentale passione: leggere.

LR.

domenica 14 novembre 2010

My Ecological Footprint

Ecological Footprint Quiz by Redefining Progress

27 domande, divise per categorie di consumo e comportamento, ci permetteranno di capire quanto il nostro stile di vita richieda risorse al Pianeta. Queste risorse sono misurate in "porzioni" di Terra.

Insomma, quanta area di terreni, mari ed oceani servirebbero per assorbire i nostri consumi e i nostri rifiuti? Quanti pezzi di Terra servono per mantenere il nostro stile di vita?

CSE prova a darci una visione in tal senso, con un quiz.

CSE si presenta così (da About Us di myfootprint.org):

CSE works to speed the transition to a sustainable society through rigorous analysis of policy, programs, and projects, by developing creative solutions for government agencies, businesses, non-profits, and educators, and by providing expert support for legislative, administrative, and legal campaigns. We keep our organization lean and effective by minimizing administrative staff and overhead and by relying on a network of distinguished fellows with expertise in the fields of ecological economics, conservation biology, sustainability analysis, and public interest law. We serve our partners by providing expertise they need but also take initiative on our own campaigns when key opportunities arise.

Tradotto in italiano:

CSE lavora per accelerare la transizione verso una società sostenibile attraverso l'analisi rigorosa della politica, programmi e progetti, attraverso lo sviluppo di soluzioni creative per le agenzie governative, le imprese, non-profit, e gli educatori, e fornendo il supporto di esperti per le legislative, amministrative e legali campagne. Manteniamo la nostra organizzazione snella ed efficace, riducendo al minimo il personale amministrativo e spese generali e facendo affidamento su una rete di compagni distinto con esperienza nei settori dell'economia ecologica, la biologia della conservazione, analisi della sostenibilità, e di diritto pubblico interesse. Serviamo i nostri partner fornendo consulenze di cui hanno bisogno, ma anche prendere l'iniziativa per le nostre campagne proprio quando sorgono importanti opportunità.

Il quiz è descritto abbastanza bene nella sezione "About the quiz": nelle "FAQ" si trovano, tra le altre cose, i criteri di categorizzazione delle domande; mentre la sezione "What it measures" abbiamo delucidazioni sulle "misure" adottate nei calcoli:

The Ecological Footprint Quiz estimates the area of land and ocean required to support your consumption of food, goods, services, housing, and energy and assimilate your wastes. Your ecological footprint is expressed in "global hectares" (gha) or "global acres" (ga), which are standardized units that take into account the differences in biological productivity of various ecosystems impacted by your consumption activities. Your footprint is broken down into four consumption categories: carbon (home energy use and transportation), food, housing, and goods and services. Your footprint is also broken down into four ecosystem types or biomes: cropland, pastureland, forestland, and marine fisheries.

Tradotto in italiano:

L'Impronta ecologica Quiz stima la superficie di terra e oceano necessarie per sostenere il consumo di cibo, beni, servizi, alloggi, e di energia e di assimilare i tuoi rifiuti. La tua impronta ecologica è espressa in "ettari globali" (gha) o "acri globali" (GA), che sono unità standardizzate che tengono conto delle differenze di produttività biologica degli ecosistemi diversi impatti dalla attività di consumo. La tua impronta è suddivisa in quattro categorie di consumo: carbonio (uso domestico di energia e trasporti), cibo, alloggio e beni e servizi. La tua impronta è inoltre suddiviso in quattro tipi di ecosistema o biomi: terreni coltivati, pascoli, foreste e pesca marittima.

Non so come siete messi voi, ma io bene... o meglio pensavo di essere messo bene, ecologicamente parlando. Voglio dire: non sono un ecologista, una persona impegnata, ma un comunissimo italiano che vive la sua vita ed ogni tanto butta un po' di attenzione sull'aspetto dello spreco. Certo che spreco, ma, al solito, mi ripeto: "il mondo non va a puttane di certo per colpa mia"!

Poi, navigando, mi imbatto in questo sito (myfootprint.org); mi informo un po' e faccio il quiz... DISASTRO!!!

GUARDA IL MIO DISASTRO ECOLOGICO!!!

Certo, sono quiz un po' generalizzati e probabilmente qualche "check" che ho inserito è un'approssimazione scientificamente inaccettabile; è anche certo che seppur CSE sia autorevole si tratta pur sempre di un quiz sul Web; tuttavia questa esperienza mi ha insegnato una cosa: l'ecologia non è un fatto politico, ma un dovere quotidiano.

Comincerò a pensare, almeno un po', prima di comprare o consumare qualche cosa.

LR.

lunedì 2 agosto 2010

Il Giovane Holden : citazioni senza pretese - #2

Continua questo mio personale citazionario senza pretese...

La prima "puntata" si trova qui, mentre di seguito proseguo l'"opera" per i capitoli dal X al XVIII...

Buona lettura.



Dal Cap. X
(Da pag. 79)
In realtà, io sono l'unico deficiente della famiglia.

(Da pag. 80)
Ha soltanto dieci anni,
Phoebe. È magra magra, come me, però magra carina. Magra come un pàttino.

(Da Pag. 82)
Avrei dovuto sventolare un bigliettone sotto il naso del capo cameriere. A New York, ragazzi, è il denaro che parla - senza scherzi.
...
In un posto barboso come questo non ci resisto, se sono perfettamente sobrio. Non ci può schizzare dentro un po' di rum o qualcosa del genere?

(Da pag. 83)
Mi rimisi a fissare le tre racchione del tavolo accanto. Ossia, la bionda. Le altre due erano fuori tentazione. Non lo facevo in modo grossolano, però. Mi limitavo a gettare a tutt'e tre delle occhiate molto fredde e via discorrendo.

(Da pag. 86)
Questo è il guaio con le ragazze. Ogni volta che fanno una cosa carina, anche se a guardarle non valgono niente o se sono un po' stupide, finisce che quasi te ne innarnori, e allora non sai piú dove diavolo ti trovi. Le ragazze. Cristo santo. Hanno il potere di farti ammattire. Ce l'hanno proprio.

(Da pag. 87)
La vecchia Marty era come trascinarsi dietro sulla pista la statua della Libertà.
Dal Cap. XI
(Da pag. 90)
Mi sedetti in quella poltrona color vomito nell'atrio e mi misi a pensare a lei e a Stradlater in quella stramaledetta macchina di Ed Banky, e sebbene fossi quasi sicuro che il vecchio Stradlater non l'aveva stantuffata - per me la vecchia Jane era un libro aperto - non riuscivo lo stesso a togliermela di mente. Per me lei era un libro aperto. Davvero.
...
Telefonò alla madre di Jane e fece un canaio d'inferno.

(Da pag. 91)
Aveva una bocca come un forno. Voglio dire, quando parlava e si entusiasmava per qualche cosa, era come se la bocca le si muovesse da tutte le parti, labbra eccetera eccetera. Una cosa formidabile. E non la chiudeva mai completamente.

(Da pag. 93)
Per la strada, le domandai se il signor Cudahy - quella spugna dell'accidente si chiamava cosí - avesse mai tentato di prendersi dei passaggi con lei. Era molto giovane, Jane, ma aveva quella figura fantastica, e quel bastardo di Cudahy era capacissimo di averci provato. Ma lei disse di no.
...
La maggior parte delle ragazze, provate a tenerle per la mano, e quella maledetta mano o muore nella vostra, o loro credono di dover continuare a dimenarla tutto il tempo, come se avessero paura di annoiarvi o che so io.

(Da pag. 95)
Non sodi preciso che cosa voglio dire con questo, ma voglio dire proprio questo.
Dal Cap. XII
(Da pag. 96)
Il tassí che presi era un vecchio scassone e aveva un odore come se qualcuno ci avesse appena fatto i gattini.
...
- Ehi, Horwitz, - dissi. - Ci passa mai vicino allo stagno di Central Park? Giú vicino a Central Park South?
- Al cosa?
- Allo stagno. Quel laghetto, cos'è, che c'è laggiú. Dove ci sono le anitre, sa?
- Sí, e allora?
- Be', sa le anitre che ci nuotano dentro? In primavera eccetera eccetera? Che per caso sa dove vanno d'inverno?
- Dove vanno chi?
- Le anitre. Lei lo sa, per caso? Voglia dire, vanno a prenderle con un camion o vattelappesca e le portano via, oppure volano via da sole, verso sud o vattelappesca?

(Da pag.99)
Infronzolava le note alte con tutti quei cretinissimi trilletti da gigione, e un sacco di altri ghirigori complicati che mi fanno girare ben bene le scatole. Ma dovevate sentire la gente alla fine. Roba da vomitare.

(Da pag. 101)
Alla mia destra c'era quel ragazzo molto tipo Yale, con un vestíto di flanella grigia e uno di quei gilè vistosissimi da perfetto finocchio. Si somigliano tutti, quei bastardi della Ivy League.

(Da pag. 102)
Lei stava con un ufficiale di marina che pareva come se gli avessero ficcato un bastone nel sedere.
...
Era uno di quei tipi che credono di aver l'aria dei finocchi se quando ti stringono la mano non ti rompono una quarantina di dita.

(Da pag. 103)
Non faccio che dire “piacere d'averla conosciuta” a gente che non ho affatto piacere d'aver conosciuta. Ma se volete sopravvivere, bisogna che diciate queste cose.
Dal Cap. XIV
(Da pag. 115)
Mi sentivo cosí depresso che non potete immaginarvelo. Andò a finire che mi misi a parlare ad Allie, ad alta voce o quasi. Qualche volta lo faccio, quando sono molto giú.

(Da pag. 117)
Mi piace Gesú e tutto quanto, ma la maggior parte di tutte quelle altre storie della Bibbia mi lasciano un po' freddo. Prendete gli Apostoli, per esempio. Mi stanno proprio qui, se volete saperlo. Se la cavarono benissimo dopo che Gesú era morto e tutto quanto, ma finché era vivo gli servivano suppergiú quanto un buco nella testa. Non facevano che lasciarlo nei pasticci. Per me, nella Bibbia, sono quasi tutti molto meglio degli Apostoli.
...
Diceva che siccome gli Apostoli li aveva scelti Gesú, dovevano piacerti per forza. Io dicevo che va bene che li aveva scelti Gesú, ma che li aveva scelti a caso. Che non aveva il tempo dí andare in giro a esaminare tutti quanti, dicevo. Che non c'era mica da criticarlo né niente, dicevo. Non era mica colpa sua se
non aveva tempo.
...
Questo è proprio il punto sul quale non ero d'accordo. Dissi che avrei scommesso mille dollari che Gesú non aveva mai mandato il vecchio Giuda all'inferno. E ci scommetterei ancora, tra l'altro, se avessi mille dollari. Credo che ognuno degli Apostoli l'avrebbe mandato all'inferno e tutto quanto - e alla svelta, anche - ma scommetto qualunque cosa che Gesú non l'ha fatto.

(Da pag. 118)
Di quelli che ho visto in tutte le scuole dove sono andato, non ce n'è uno che quando attacca il sermone non tiri fuori quella voce da curato. Dio, quanto m'è odioso. Non capisco perché diavolo non debbano parlare con la loro voce naturale. Hanno un tono cosí fasullo, basta che aprano bocca.

(Da pag. 123)
In realtà, però, avevo voglia di suicidarmi. Mi sarei buttato dalla finestra. Probabilmente l'avrei anche fatto, se fossi stato sicuro che qualcuno mi avrebbe coperto appena toccavo terra. Non mi andava che un mucchio di ficcanaso stessero lí a guardarmi tutto sporco di sangue.
Dal Cap. XV
(Da pag. 124)
Il mio gran guaio è che se filo con una ragazza credo sempre che sia una persona piuttosto intelligente. Non c'entra un accidente di niente, ma io lo penso lo stesso.

(Da pag. 125)
Bravo chi riusciva a dire mezza parola di straforo.

(Da pag. 126)
Non ricordo esattamente quanto mi era rimasto, ma non era davvero una gran somma. Roba da pagarci il riscatto di un re, con quello che avevo speso in due schife settimane. Sul serio. Sono nato con le mani bucate. Quello che non spendo, lo perdo. Cinque volte su dieci, nei ristoranti e nei night club, mi dimentico perfino di prendere il resto e via discorrendo. I miei ci si arrabbiano come dannati. Non hanno mica tutti i torti. Mio padre è molto ricco, però.

(Da pag. 127)
Non è importante e lo so, ma mi riesce insopportabile quando qualcuno ha delle valige da poco prezzo. È terribile dirlo, ma solo a guardarle posso perfino arrivare a odiare qualcuno, se si porta dietro valige da poco prezzo. Una volta è successo.

(Da pag. 131)
- La colpa era di Romeo. Voglio dire, mi piaceva piú di tutti quanti, il vecchio Mercuzio. Non so. Tutti quei Montecchi e Capuleti, sono tutti in gamba, specialmente Giulietta, ma Mercuzio era... è difficile da spiegare. Era cosí un dritto e divertente e tutto quanto. Il fatto è che perdo le staffe se uno si fa ammazzare e la colpa è di un altro, specie poi se uno è dritto e divertente e tutto quanto. Romeo e Giulietta almeno era colpa loro.
...
I cattolici cercano sempre di appurare se siete cattolico anche voi.
Dal Cap. XVI
(Da pag. 134)
Non tanto mia madre, ma quelle altre due. Mia zia è molto caritatevole - lavora moltissimo per la Croce Rossa e compagnia bella - ma è molto elegante e via dicendo, e quando fa le opere di carità è sempre molto ben vestita, col rossetto sulle labbra e tutte quelle porcherie. Non riuscívo a figurarmela a fare un'opera di carità se avesse dovuto vestirsi di nero da capo a piedi e non mettersi il rossetto. E la madre della vecchia Sally Hayes. Cristo. Quella lí potrebbe andarsene in giro a far la questua con un cestino solo a patto che nel dare l'offerta tutti quanti le leccassero gli stivali.

(Da pag. 138)
Va a finire che dovrò leggere il dramma. Il mio guaio è che devo sempre leggere quelle cose da solo. Se le recita un attore non sto nemmeno a sentirlo. Ho un chiodo fisso: se farà da un momento all'altro qualche gigionata.
...
Al parco era uno strazio. Non c'era troppo freddo, ma il sole era ancora coperto, e si sarebbe detto che in tutto il parco non ci fossero che porcherie di cani e scaracchi e cicche di sigari di vecchi, e le panchine avevano tutta l'aria che a sedervici le trovavate bagnate.

(Da pag. 141)
A noi non ce ne importava un accidente del vecchio Colombo, ma eravamo sempre stracarichi di caramelle e di gomma eccetera eccetera, e nell'auditorium c'era un odore cosí buono. Un odore come se fuori piovesse anche quando non pioveva, e voi eravate nell'unico posto piacevole, asciutto e caldo del mondo. Mi piaceva, quel maledetto museo.
Dal Cap. XVII
(Da pag. 147)
La commedia, ne avevo viste anche di peggio. Sempre genere boiata, però.

(Da pag. 148)
Alla fine del primo atto uscimmo con tutta quella massa di cafoni a fumarci una sigaretta. Roba da matti. Garantito che in vita vostra non avete mai visto tanti palloni gonfiati, tutti che fumavano come camini e parlavano della commedia in modo da farsi sentire e fare apprezzare a cani e porci quanto erano geniali.

(Da pag. 149)
Era uno di quei palloni gonfiati che quando rispondono a una domanda devono farsi spazio. Arretrò di un passo, e piombò dritto sul piede della signora dietro di lui. Probabile che le spezzò tutte le dita che aveva.

(Da pag. 152)
- Be, io la odio. Ragazzi, se la odio, - dissi. - Ma non è solo questo. È tutto. Odio vivere a New York e via discorrendo. I tassí, e gli autobus di Madison Avenue, con i conducenti e compagnia bella che ti urlano sempre di scendere dietro, e essere presentato a dei palloni gonfiati che chiamano angeli i Lunt, e andare su e giú con gli ascensori ogni volta che vuoi mettere il naso fuori di casa, e quegli scocciatori sempre lí da Brooks, e la gente che non fa altro...

(Da pag. 153)
- Be', sta' a sentire, - disse la vecchia Sally. - C'è un mucchio di ragazzi che nella scuola trovano molto piú di questo.
- Eccome! È proprio cosí, per certi. Ma io non ne cavo fuori altro. Vedi? Ecco il mio guaio. Proprio questo è il mio maledettissimo guaio, - dissi. - Non mi riesce di cavar fuori niente da niente. Sono fatto molto male. Sono fatto in modo schifo.

(Da pag. 155)
- Ho detto di no, che non ci sarebbero posti meravigliosi dove andare dopo che avrò fatto l'università e tutto quanto. Sturati le orecchie. Sarebbe tutta un'altra cosa. Dovremmo scendere in ascensore con le valige e tutto. Dovremmo telefonare alla gente e salutarla e mandare cartoline dagli alberghi e via discorrendo. E io avrei un impiego, farei un sacco di soldi, andrei in ufficio col tassí e con l'autobus della Madison Avenue e leggerei i giornali e giocherei a bridge tutto il tempo e andrei al cinema a vedere un sacco di cortometraggi e di prossimamente e di cinegiornali. I cinegiornali. Cristo onnipotente. C'è sempre qualche idiotissima corsa di cavalli, qualche gran dama che spacca una bottiglia su una nave e uno scimpanzè in pantaloni su una dannata bicicletta. Non sarebbe proprio la stessa cosa. Non capisci proprio quello che voglio dire.

(Da pag. 157)
Se proprio volete saperlo, non so nemmeno perché avessi cominciato tutta quella storia. Voglio dire, di andarcene in qualche posto, nel Massachusetts e nel Vermont e compagnia bella. È probabile che non ce l'avrei portata nemmeno se fosse voluta venire. Non era proprio il tipo di ragazza che uno si porta dietro. La cosa terribile, però, è che quando gliel'avevo chiesto dicevo sul serio. Questa è la cosa terribile. Giuro davanti a Dio che sono matto.
Dal Cap. XVIII
(Da pag. 158)
Portava quei calzoncini da bagno di lastex bianchi, e si tuffava sempre dal trampolino alto. Faceva tutto il giorno il tuffo a capriola, sempre quel vecchio tuffo schifo. Non sapeva farne altri, ma lui si credeva un campionissimo. Tutto muscoli e niente cervello.

(Da pag 159)
Ogni volta che gli nominate un autentico bastardo - mediocríssimo o presuntuosissimo e via discorrendo - quando lo dite a una ragazza, lei vi racconta subito che ha il complesso d'inferiorità. Può anche darsi che ce l'abbia, ma questo non gli impedisce di essere un bastardo, dico io. Le ragazze. Non sai mai quello che gli gira per la testa.

(Da pag. 160)
Una volta l'avevo definito culone fanatico.

(Da pag 161)
Passa per un numero maledettamente religioso, lo so, e anche carino e via dicendo, ma io non vedo proprio che cosa ci sia di carino e di religioso in un mucchio di attori che trascinano crocifissi avanti e indietro per il palcoscenico, Dio santo.
...
Io avevo detto che se il vecchio Gesú l'avesse visto, come minimo avrebbe vomitato - tutti quei costumi da carnevale e compagnia bella. Sally mi aveva detto che ero un ateo sacrilego. È probabile. A Gesú piacerebbe veramente una cosa sola, il tizio che suona i timpani nell'orchestra. Sarà da quando avevo otto anni che lo sto a guardare. Io e mio fratello Allie, se eravamo coi nostri genitori e compagnia bella, cambiavamo sempre di posto e andavamo avanti per poterlo guardare. È il piú bravo timpanista che abbia mai veduto. Durante ogni pezzo gli capiterà di percuotere i suoi timpani sí e no un paio di volte, ma non ha mai l'aria annoiata quando sta lí senza far niente. Poi, quando li percuote, lo fa in un modo cosí carino e dolce, con quell'espressione tesa sul viso. Una volta, quando andammo a Washington con papà, Allie gli mandò una cartolina, ma scommetto che non l'ha mai ricevuta. Non sapevamo bene come indirizzarla.

(Da pag. 163)
Prendete la gente che si consuma gli stramaledetti occhi a forza di piangere per le cretinate balorde dei film, e nove volte su dieci in fondo in fondo sono degli schifosi bastardi. Senza scherzi.

(Da pag. 164)
Mi ricordo che Allie una volta gli domandò se in fondo per lui non era una fortuna d'essere in guerra, visto che era uno scrittore e c'erano tante cose su cui scrivere e via dicendo. Lui mandò Allie a prendere il suo guantone da baseball e poi gli domandò chi avesse scritto le piú belle poesie di guerra, se Rupert Brooke o Emily Dickinson. Allie disse Emily Dickinson.
...
Un tempo sono stato nei boy scout per circa una settimana, e mi era insopportabile perfino guardare la nuca del tipo davanti a me. Stavano sempre a dirti di guardare la nuca di quello davanti.

(Da pag. 165)
Ad ogni modo, sono quasi contento che abbiano inventato la bomba atomica. Se c'è un'altra guerra, vado a sedermici sopra, accidenti. E ci vado volontario, lo giuro su Dio.



LR.

Vedi anche:
<<Il Giovane Holden : citazioni senza pretese - #1

lunedì 19 luglio 2010

Il Giovane Holden : citazioni senza pretese - #1

Il 12/07/2010 è partita una lettura virtuale collettiva de Il Giovane Holden di J.D. Salinger.

Sto partecipando volentieri e con piacere a questa (per me) nuova esperienza. (Per chi volesse... è un'iniziativa del gruppo Brescia di aNobii ... è necessario essere iscritti...).

La lettura virtuale si compie in tre sessioni: dal cap. I al cap. IX; dal cap. X al cap. XVIII; dal cap. XVII al cap. XVI.

Il volume cui mi attengo è il seguente:
"Il Giovane Holden" - Einaudi - ET - Traduzione Adriana Motti

Su aNobii, oltre ad un dettaglio sul libro, si possono trovare molti commenti.

Per una scheda di riferimento de Il Giovane Holden si può consultare direttamente Wikipedia.

Qui, in questo appunto, mi sono segnato le "frasi" o alcune sequenze che mi hanno colpito, dei primi nove capitoli. Il criterio con cui ho agito non è logico, né l'intento è stato quello di ricostruire una trama, né di fare un'analisi di Holden e via dicendo. Sono solo delle citazioni a (mio) sentimento, senza pretesa alcuna.

Buona lettura.



Da Nota al titolo
Gin a body meet a body
Coming through the rye;
Gin a body kiss a body,
Need a body cry?

Cioè, traducendo letteralmente dal vernacolo scozzese: Se una persona incontra una persona che viene attraverso la segale; se una persona bacia una persona, deve una persona piangere?
Dal Cap. I
(Da pag. 3)
Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com'è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i iei genitori ecompagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne. Primo, quella roba mi secca, e secondo, ai miei genitori gli verrebbero un paio d'infarti per uno se dicessi qualcosa di troppo personale sul loro conto.
...
Niente di piú di quel che ho raccontato a D. B., con tutto che lui è mio fratello e quel che segue. Sta a Hollywood, lui. Non è poi tanto lontano da questo lurido buco, e viene qui a trovarmi praticamente ogni fine settimana.
...
Ha appena preso una Jaguar. Uno di quei gingilli inglesi che arrivano sui trecento all'ora. Gli è costata uno scherzetto come quattromila sacchi o giú di lí. È pieno di soldi, adesso, Mica come prima.

(Da pag. 4)
Ha scritto quel formidabile libro di racconti, Il pesciolino nascosto, se per caso non l'avete mai sentito nominare. Il piú bello di quei racconti era Il pesciolino nascosto. Parlava di quel ragazzino che non voleva far vedere a nessuno il suo pesciolino rosso perché l'aveva comprato coi soldi suoi. Una cosa da lasciarti secco. Ora sta a Hollywood, D. B., a sputtanarsi.
...
E sotto quel tipo a cavallo c'è sempre scritto: “Dal 1888 noi forgiamo una splendida gioventú dalle idee chiare”. Buono per i merli.

(Da pag. 5)
L'ho
trovata simpatica. Aveva un gran naso e le unghie tutte mangiucchiate a sangue, e portava quei dannati reggipetti imbottiti che stanno sempre in posizione di sparo, ma in un certo senso faceva pena. Quello che mi piaceva di lei è che non vi rifilava le solite merdate che suo padre era un grand'uomo. Doveva sapere che razza di marpione sfessato che era.

(Da Ppag. 6)
Ad ogni modo, era dicembre e tutto quanto, e l'aria era fredda come i capezzoli di una strega, specie sulla cima di quel cretino d'un colle.
...
A Pencey c'erano un sacco di farabutti. Una quantità di ragazzi venivano da famiglie ricche sfondate, ma c'erano un sacco di farabutti lo stesso. Una scuola, piú costa e piú farabutti ci sono - senza scherzi.
...
Che l'addío sia triste o brutto non me ne importa niente, ma quando lascio un posto mi piace saperlo, che lo sto lasciando. Se no, ti senti ancora peggio.

(Da pag. 7)
C'era una gelata del diavolo e per poco non finii per terra. Non so nemmeno perché stessi correndo - vuol dire che mi girava cosí. Dopo attraversata la strada, mi sentii come se stessi svanendo. Era uno di quei pomeriggi pazzeschi, freddo da morire, senza sole né niente, e ti sentivi come se stessi svanendo ogni volta che attraversavi una strada.
Dal Cap. II
(Da pag. 9)
Prendi uno che è un vecchio bacucco, come il vecchio Spencer, comprare una coperta può mandarlo in sollucchero.

(Da pag. 11)
Lui attaccò il suo solito su e giú con la testa. Roba che in vita vostra non avete mai visto nessuno fare cosí su e giú con la testa come il vecchio Spencer. Uno non sapeva mai se muoveva tanto la testa perché stava pensando eccetera eccetera, o solo perché era un caro vecchiotto che non capiva un accidente.

(Da pag. 12)
Avevo sedici anni, allora, e adesso ne ho diciassette, e certe volte mi comporto come se ne avessi tredici. È proprio da ridere, perché sono alto un metro e ottantanove e ho i capelli grigi. Sul serio.
...
Il vecchio Spencer ricominciò a fare su e giú con la testa. Cominciò pure a mettersi le dita nel naso. Faceva come se stesse soltanto pizzicandoselo, ma in realtà ci infilava dentro il suo vecchio pollice.
...
Eccezionali. Ecco una parola che detesto con tutta l'anima. È fasulla. Roba che vomiterei ogni volta che la sento.

(Da pag. 13)
Ecco una cosa che mi fa perdere le staffe. Quando la gente dice le cose due volte, dopo che uno gli ha dato ragione la prima volta. Allora lui la disse tre volte.

(Da pag. 14)
Lui si mise a maneggiare il mio compito come se fosse uno stronzo o che so io.
...
Ma lui lo lesse lo stesso. Non puoi fermare un professore quando vuol fare una cosa. La fa, e basta.
...
E io dovevo starmene seduto lí a sentire tutte quelle cretinate. Era proprio un tiro schifo.

(Da pag. 15)
Poi posò il mio maledetto compito e mi guardò come se mi avesse clamorosamente battuto a ping-pong o che so io

(Da pag. 17)
Per ora, riesco solo a pensare che mercoledí vado a casa. Sono un vero lavativo.

(Da pag. 19)
Sono quasi sicuro che mi gridò “Buona fortuna!” Spero di no. Accidenti, spero proprio di no. Io non griderei mai “Buona fortuna!” a nessuno. È tremendo, se uno ci pensa.
Dal Cap. III
(Da pag. 20)
Io sono il piú fenomenale bugiardo che abbiate mai incontrato in vita vostra. È spaventoso. Perfino se vado all'edicola a comprare un giornale, e qualcuno mi domanda che cosa faccio, come niente dico che sto andando all'opera. È terribile.
...
Avreste dovuto vederlo, il vecchio Ossenburger. Quello è tipo da ficcarli in un sacco e buttarli a fiume.

(Da pag. 21)
Ci stava dicendo che fenomeno era lui, che uomo in gamba e compagnia bella, quando tutt'a un tratto il ragazzo seduto nella fila davanti a me, Edgar Marsalla, mollò una scoreggia tremenda. Certo fu un po' forte, in cappella eccetera eccetera, ma fu anche un vero spasso. Il vecchio Marsalla. A momenti faceva saltare il tetto.

(Da pag. 22)
Mi avevano dato La mia Africa di Isak Dinesen. Io credevo che fosse una porcheria, e invece no. Era un libro bellissimo. Io sono di un'ignoranza crassa, ma leggo a tutto spiano.

(Da pag. 23)
Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira. Non succede spesso, però.

(Da pag. 30)
- Smettila di chiamarmi “pivello”, la miseria! Sono abbastanza vecchio per essere il tuo pidocchioso padre.

Dal Cap. IV
(Da pag. 33)
Prendete uno molto bello, o uno che si crede proprio un fenomeno, be', sta sempre a chiedervi di fargli un grosso favore. Siccome si amano follemente, credono che li amiate follemente anche voi, e che moriate dalla voglia di fargli un favore. È un po' buffo, in un certo senso.

(Da pag. 34)
E fece un enorme sbadiglio prima ancora d'aver finito di parlare. E questa è una cosa che mi rompe gloriosamente le scatole. Se uno sbadiglia proprio mentre ti sta chiedendo di fargli un maledetto favore, dico.

(Da Pag. 36)
Aveva quello stramaledetto Dobermann Pinscher che pareva un bue.

(Da pag. 38)
Era un vero mandrillo, quel bastardo di Stradlater.

Dal Cap. V
(Da pag. 42)
Però fu bello quando uscimmo dalla sala da pranzo. C'erano dieci centimetri di neve per terra, e continuava a venirne giú un sacco e una sporta. Era uno spettacolo fantastico, e cominciammo tutti quanti a buttarci palle di neve e a fare i matti scatenati. Una cosa da asílo di infanzia, ma ci divertivamo un mondo.

(Da pag. 45)
Sicché andò a finire che feci il tema sul guantone da baseball di mio fratello Allie. Era un argomento molto descrittivo. Dico davvero. Mio fratello Allie, dunque aveva quel guantone da prenditore, il sinistro. Lui era mancino. La cosa descrittiva di quel guanto, però, era che c'erano scritte delle poesie su tutte le dita e il palmo e dappertutto. In inchiostro verde. Ce le aveva scritte lui, cosí aveva qualcosa da leggere quando stava ad aspettare e nessuno batteva. Ora è morto. Gli è venuta la leucemia ed è morto quando stavamo nel Maine, il 18 luglio del 1946. Vi sarebbe piaciuto.
...
Aveva solo tredici anni e loro volevano farmi psicanalizzare e compagnia bella perché avevo spaccato tutte le finestre del garage. Non posso biasimarli. No, francamente. Ho dormito nel garage, la notte che lui è morto, e ho spaccato col pugno tutte quelle dannate finestre, cosí, tanto per farlo. Ho tentato anche di spaccare tutti i finestrini della giardinetta che avevamo quell'estate, ma a quel punto mi ero già rotto la mano eccetera eccetera, e non ho potuto.
È stata una cosa proprio stupida, chi lo nega, ma io quasi non sapevo nemmeno quello che stavo facendo, e poi voi non conoscevate Allie. La mano ogni tanto mi fa ancora male, quando piove e compagnia bella, e io non posso piú stringere il pugno - ben stretto, voglio dire - ma tolto questo non me ne importa molto. Voglio dire che in qualunque caso non diventerò mai un dannato chirurgo e nemmeno un violinista né niente.

(Da pag. 47)
Potevi sentire anche il vecchio Ackley che russava.
Attraverso quelle dannate tende della doccia, potevi sentirlo. Aveva la sinusite, e uando dormiva non respirava tanto bene. Le aveva tutte lui, quello là. Sinusite, foruncoli, denti schifi, alito cattivo, unghie sozze.
Come facevi a non compatirlo un po', quello svitato figlio di puttana.
Da Cap. VI
(Da pag. 48)
Quando una cosa mi fa stare molto in pensiero, non mi metto a camminare su e giú. Devo persino andare al gabinetto, quando una cosa mi fa stare in pensiero. Solo che non ci vado. Sono troppo in pensiero per andarci. Non voglio smettere di stare in pensiero per andarci.

(Da pag. 49)
Tu fai sempre tutto a culoverso.

(Da pag. 50)
- Le hai detto che la salutavo? - gli domandai.
- Sí.
Col fischio che l'aveva fatto, quel bastardo.

(Da pag 51)
- L'hai stantuffata nella stramaledetta macchina di Ed Banky? -

(Da pag. 52)
Lui non sopportava di sentirsi chiamare stronzo. Tutti gli stronzi non sopportano di sentirsi dello stronzo.

(Da pag. 54)
Avevo sangue sulla bocca, sul mento, perfino sul pigiama e sulla vestaglia. Un po' mi spaventava e un po' mi affascinava. Mi dava una cert'aria da duro. In vita mia avevo fatto a cazzotti solo un paio di volte, e le avevo buscate tutt'e due le volte. Non sono tanto duro. Sono pacifista, se proprio volete saperlo.

Dal Cap. VII
(Da pag. 55)
Era piuttosto buio, e io misi il piede su una scarpa e per poco non caddi a faccia avanti. Ackley si tirò un po' su nel letto e si appoggiò sul braccio. Aveva chili di non so che porcheria bianca sulla faccia per i brufoli. Nel buio pareva un fantasma. - Ma che diavolo stai facendo, insomma? - dissi.

(Da pag. 57)
Mi faceva proprio uscire dalla grazia di Dio quando pensavo a lei e a Stradlater fermi chi sa dove in quella macchina culona di Ed Banky.
Dal Cap. VIII
(Da pag. 63)
L'unico guaio era che il freddo mi faceva dolere il naso e il labbro superiore, dentro, dove il vecchio Stradlater mi aveva appioppato quello sgrugnone. Mi aveva spaccato il labbro contro i denti, e mi faceva piuttosto male. Le orecchie le avevo a posto e calde, però.

(Da pag. 64)
Le donne mi lasciano secco. Sul serio. Con questo non voglio mica spacciarmi per un erotomane o giú di lí - per quanto abbia una certa carica. È solo che mi piacciono, voglio dire. Non fanno che lasciare le loro maledette valige in mezzo al corridoio.

(Da pag. 66)
Sensibile. Mi lasciò secco. Quel Morrow era sensibile suppergiú quanto un dannato cesso.
...
Era carina, mentre fumava. Aspirava e tutto quanto, ma non divorava il fumo come fanno quasi tutte le donne della sua età. Aveva fascino a strabenedire. E sex-appeal a strabenedire, anche, se proprio volete saperlo.

(Da pag. 67)
Prendi uno come Morrow, che sta sempre a sbattere l'asciugamano sul sedere della gente - col fermo proposito di far male a qualcuno - non è che sono bastardi solo da ragazzi. Restano bastardi per tutta la vita.

(Da pag. 69)
[...] le dissi che sarei andato nell'America del Sud con mia nonna. E questa era proprio grande, perché mia nonna è troppo se mette il naso fuori di casa, tranne forse per andare a qualche dannato spettacolo diurno o che so io.
Dal Cap. IX
(Da pag. 70)
Arrivammo all'albergo Edmont e io entrai. Mi ero messo il mio berretto da cacciatore, in tassí, tanto per fare una cosa, ma prima di entrare me lo tolsi. Non volevo aver l'aria di un pazzoide o che so io. Che è proprio da ridere. Ancora non sapevo che quel dannato albergo era pieno di pervertiti e di sudicioni. Pazzoidi a strabenedire.

(Da pag. 73)
Senza scherzi, quell'albergo era nero di pervertiti. Io probabilmente ero l'unico bastardo normale che ci fosse là dentro - è tutto dire. Per poco non mandavo un telegramma al vecchio Stradlater, per dirgli di prendere il primo treno per New York. Sarebbe stato il re dell'albergo.
...
Con la fantasia, probabilmente, sono il piú grande maniaco sessuale che abbiate mai visto. Certe volte sono capace di immaginarmi delle vere sconcezze che non mi dispiacerebbe di fare, se appena se ne presentasse l'occasione. Posso perfino capire che ci si potrebbe divertire moltissimo, in un modo un po' sconcio e se si fosse tutt'e due un po' brilli e via discorrendo, a prendere una ragazza e a sputarsi in faccia dell'acqua o vattelappesca.
C'è però che l'idea non mi piace. Se provi ad analizzarla, puzza. Io penso che se una ragazza non vi piace veramente, non dovreste affatto spassarvela con lei, e se invece vi piace, allora è presumibile che vi piaccia anche il suo viso, e in questo caso dovreste guardarvi bene dal fargli certe sconcezze come sputarci l'acqua sopra.

(Da pag. 74)
Il sesso è una cosa che francamente non capisco troppo. Non sapete mai dove diavolo siete. Io continuo a impormi tutte queste regole sessuali che poi smetto subito di osservare. L'altr'anno mi ero imposto la regola di non spassarmela piú con le ragazze che, stringi stringi, mi rompevano l'anima. Una regola che smisi di osservare quella settimana stessa - quella sera stessa, a dire il vero. Passai tutta la sera a prendermi dei passaggi con una marpiona di prima forza che si chiamava Anne Louise Sherman. Il sesso è una cosa che non capisco proprio. Giuro su Dio che non lo capisco.

(Da pag. 75)
Mi sentivo parecchio immandrillito.



LR.

Vedi anche:
>>Il Giovane Holden : citazioni senza pretese - #2

sabato 1 maggio 2010

Fake Plastic Trees VS Fake Plastic Trees

Fake Plastic Trees è una bellissima canzone dei Radiohead, ma questo lo si sa già.

Da brividi anche in versione acustica e fin qui nulla di nuovo.

Qui mi appunto una piccola classifica di ciò che per me è stato novità a riguardo.

Mi spiegherò meglio.

Questa è l'originale:



Ma per la rete ci sono moltissime cover della suddetta, di sconosciuti e non. La mia navigazione di questa sera si è concentrata sui primi.

Hem... senza offesa per nessuno... mmm... diciamo che non è una canzone semplice da interpretare... ma, insomma: quante stecche!

Ma tra tante versioni non "proprio perfette" (ma vivaddio che le abbiano messe, Internet - nel rispetto altrui - non deve precludere nessuno!) ho ritenuto che tre siano meritevoli.

Sia ben chiaro, non le ho "navigate" tutte (sono tantissime) ed il criterio è quello della soggettività (mi son piaciute molto, ma questo è valido per me e in generale, invece, è opinabilissimo).

Comunque, ecco chi mi ha colpito.

The Brooke, con la sua voce soave, sospesa...
Non ho il permesso per inserire il video direttamente nel post, ma posso diffondere il link: andate a visitarlo, ne vale la pena:
The Brooke (a tiny ocean) - Fake Plastic Trees (cover)

Juliana Richer, davvero brava!
Non ho il permesso per inserire il video direttamente nel post, ma posso diffondere il link: andate a visitarlo, ne vale la pena:
Juliana Richer - Fake Plastic Trees (cover)

Geoff Andersen, intonato, lieve, mi ha convinto.
Ho il permesso per inserire il video direttamente nel post, ma per rispetto delle due signorine di cui sopra diffonderò il link: andate a visitarlo, ne vale la pena:
Geoff Andersen - Fake Plastic Trees (cover)

UN APPLAUSO a questi sconosciuti (conscio che probabilmente alcuni di loro siano sconosciuti solo a me).

LR



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